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Big del web, mancano 36 miliardi di tasse

Il 30% dell'utile lordo a fiscalità agevolata. Nel 2022 redditività in forte calo

Big del web, mancano 36 miliardi di tasse

In attesa di una tassa minima globale, i giganti del web continuano a beneficiare della tassazione agevolata di Paesi come Singapore, Irlanda e Isole Cayman, risparmiando 36,3 miliardi di imposte non pagate tra il 2019 e il 2021. Il calcolo è dell'Area Studi di Mediobanca, secondo cui, nel 2021 circa il 30% dell'utile ante imposte è tassato in paesi a fiscalità agevolata, con un risparmio di 12,4 miliardi lo scorso anno e un'aliquota media effettiva pari al 15,4%, inferiore a quella teorica del 21,9% calcolata sui principali Paesi in cui operano. I maggiori beneficiari sono Tencent, Microsoft, Alphabet (Google) e Meta (Facebook).

L'introduzione della Global minimum tax per le multinazionali comporterebbe «una redistribuzione della base imponibile fra i paesi in cui effettivamente generano i propri profitti», spiega Mediobanca, che ha indagato sui 25 big del web e del software. Colossi che, dopo aver macinato utili e toccato lo scorso anno i 1.584 miliardi di ricavi (pari al 90% del Pil italiano), cominciano a subire l'impatto delle tensioni internazionali. Nei primi nove mesi del 2022 sono cresciuti solo i ricavi (+9,5%), mentre gli utili sono crollati del 42%, con una contrazione della redditività e della liquidità. E si è anche raffreddato il rapporto con la Borsa, con una caduta del 29,2% lo scorso novembre, dopo anni caratterizzati da un particolare feeling e un picco di capitalizzazione raggiunto a dicembre 2021 (8.628 miliardi). Oggi la capitalizzazione delle 25 maggiori WebSoft si ferma al 6,6% del valore complessivo delle borse mondiali, a fronte dell'8,3% dell'anno scorso. A livello di ricavi, le filiali italiane di questi colossi registrano un fatturato aggregato di 8,3 miliardi (2021), occupando circa 23mila lavoratori. Amazon «è il principale datore di lavoro» con il maggior numero di occupati nel paese (11.

911 unità nel 2021) ed è anche al primo posto per fatturato (2,8 miliardi), seguita da Ibm (1,9 miliardi) e Microsoft (975 milioni).

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