Ultima chiamata per salvare l'indipendenza della Popolare di Milano che oggi approva il «terzetto» bilancio, piano industriale e goveranance. A meno di colpi di scena, l'ad Giuseppe Castagna procederà con l'integrazione nella capogruppo di due controllate: la società di credito al consumo Profamily e la banca online Webank, peraltro oggetto della lunga ispezione predisposta da Bankitalia. Popolare di Mantova e Akros manterranno, invece, la propria autonomia.
Il piano potrebbe poi contenere una riflessione sugli asset immobiliari, avviata dall'ex ad Piero Montani, ivi compresa la sede di Piazza Meda, reputata bisognosa di una ristrutturazione sia di utilizzo sia funzionale.
Quanto ai conti ci sarebbe, pur preservando l'utile, un'ulteriore azione di pulizia: 138 milioni i profitti a settembre (+34%). Come anticipato dal Giornale, la nuova governance vedrebbe invece un cdg a 7 posti e un cds a 15, compresi i due rappresentanti di CariAlessandria e Crédit Mutuel. I soci-cooperativi avrebbero 9 consiglieri e i soci di capitale 4, di cui 3 pronti per il finanziere Raffaele Mincione (cui fa capo il 7%). Deluse, invece, le aspettative della base di convincere Bankitalia a riconsegnare le strategie al Cds, che oggi si riunirà sia la mattina per problematiche di compliance sia il pomeriggio per la «maratona». Il pacchetto dovrà passare dall'assemblea dei soci, che il presidente Piero Giarda anticiperà dal 19 al 12 aprile, così da evitare la Pasqua.
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