nostro inviato a Parigi
La delibera per aumentare il capitale di Bnl fino a 3 miliardi «serve solo per mantenere un buon livello di flessibilità finanziaria e non ha nessuna specifica destinazione». Il «coo» di Bnp Paribas, Philippe Bordenave, nell'ambito del consueto incontro annuale con la stampa a Parigi, ha chiarito che la possibilità di ricapitalizzare la controllata italiana fa parte dell'«ordinaria gestione» e potrà essere attuata nell'arco di tre anni. D'altronde, per il momento non sono previste operazioni straordinarie per l'istituto presieduto da Luigi Abete e guidato dall'ad Fabio Gallia. «La strategia italiana - ha aggiunto Bordenave - si basa sulla crescita organica», cioè apertura progressiva di sportelli. Quando fu acquisita nel 2006, Bnl contava circa 700 filiali in Italia, mentre oggi si è avvicinata a quota 900. «L'obiettivo è un migliaio di agenzie, ma per ora siamo soddisfatti», ha tagliato corto. Insomma, non c'è fretta di sovraesporsi al mercato italiano anche perché il costo del rischio nel nostro Paese, per Bnp Paribas, «è aumentato di 100 punti base rispetto all'anno scorso» e quindi - anche per evitare sorprese - si segue una politica prudente dal punto di vista degli accantonamenti.
Un orientamento, quello dell'ad transalpino Jean-Laurent Bonnafé, che finora ha dato buoni risultati: Bnp Paribas nel primo semestre ha conseguito un utile netto di 4,7 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto all'anno scorso nonostante la crisi del debito sovrano. Il Roe è al 9%, un livello superiore a quello delle concorrenti italiane.
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