I tre errori fatali sulla bolletta: ecco quello che non va fatto

Fate attenzione agli errori più comuni che potete trovare in bolletta

I tre errori fatali sulla bolletta: ecco quello che non va fatto

Oramai, grazie alla propria pagina riservata sul sito della società che fornisce l'utenza, è davvero difficile che il consumatore non si accorga di qualche errore sulla propria bolletta.

Comunque vada è sempre meglio fare attenzione soprattutto a quelli che sono gli “sbagli” più comuni che possono essere presenti sulle fatture per i consumi.

Il primo tra questi è sicuramente quello di una divergenza in bolletta tra la somma da pagare e quella dovuta. In questo caso bisogna essere bravi a saper leggere il documento - come descritto in un precedente articolo de IlGiornale.It - per comprendere, ad esempio, se si tratti di un’effettiva richiesta errata dovuto ad uno sbaglio nei calcoli o se, ad esempio, sono state addebitati dei conguagli che vanno verificato e conteggiati con attenzione.

Altro errore comune è quello della richiesta di pagamento di una bolletta già pagata. In questo caso è davvero utilissimo avere una propria pagina personale sul sito della società fornitrice perché, attraverso l'area riservata, sarà possibile dimostrare immediatamente, e senza contestazione, l'effettivo pagamento fatto. Negli altri casi, invece, occorre avere conservato, nel faldone "bollette" sulla libreria, la bolletta pagata per un periodo di tempo descritto sempre in un precedente articolo de IlGiornale.It.

Nei casi peggiori, quando il consumatore non riesce a trovare la pezza giustificativa del pagamento effettuato, la situazione si potrebbe complicare arrivando sino alle vie legali qualora si decidesse di non pagare l'importo richiesto. Quindi è sempre bene conservare i documenti contabili in formato cartaceo o digitale.

Ultimo errore è quello dell'addebito in bolletta di servizi non usati e non richiesti. In questo caso occorre prontamente contattare il servizio clienti e spiegare la situazione. Nella buona parte dei casi la società fornitrice provvederà a modificare la fattura ma, nei casi più difficili, invece, sarà necessario procedere con una rettifica attraverso un reclamo da effettuare traminte raccomandata A/R.

Secondo quanto stabilito dall'Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) nel momento in cui il cliente ritenga inesatta la somma richiesta per la sua fornitura, ha il iritto di contestarla e richiedere un ulteriore verifica e poi una rettifica e un rimborso.

Logicamente è consigliabile fare questo nel momento in cui si è abbastanza sicuri di essere nella ragione, altrimenti si rischia di incappare in lungaggini burocratiche che potrebbero, nel tempo, diventare delle vere e proprie rogne.

La risposta alla richiesta di rettifica deve arrivare entro 40 giorni di calendario dalla data in cui il venditore ha ricevuto la richiesta. Nel caso in cui questo termine sia superato il cliente non acquisisce automaticamente il diritto al risarcimento ma bisogna rivolgersi all’Arera per l’avvio di un procedimento finalizzato a sanzioni amministrative nei confronti della parte inadempiente.

Per maggiori informazioni sulla rettifica bolletta luce clicca qui per il sito Arera

Per maggiori informazioni sulla rettifica bolletta gas clicca qui per il sito Arera

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