Economia

Bollette, l'allarme sulle modifiche unilaterali: "C'è confusione"

Codacons lancia l'allarme sulle modifiche unilaterali dei prezzi: "C'è consusione. Le società dell'energia stanno praticando una 'scrematura' dei propri clienti"

Bollette, l'allarme sulle modifiche unilaterali: "C'è confusione"

È bufera per quanto concerne le modifiche unilaterali dei prezzi nei contratti di luce e gas applicate dagli operatori. Come disposto dal Decreto Aiuti-bis convertito nella Legge n. 142 del 21 settembre 2022, i fornitori non potranno, almeno fino ad un certo periodo, modificare unilateralmente i contratti, ma sulla questione c'è ancora tanta confusione, come denunciato da Codacons.

In un comunicato rilasciato questa mattina, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori spiega che, malgrado l'intervento del governo, nel nostro Paese c'è ancora molta confusione in merito alla vicenda. Un "vero e proprio caos su ciò che il Dl Aiuti bis realmente vieta e sulle pratiche scorrette messe in atto dalle società dell'energia".

Modifiche vietate solo per contratti a prezzo bloccato

"L'art. 3 del Dl Aiuti bis vieta fino al 30 aprile 2023 qualsiasi modifica unilaterale delle condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo, ma solo per i contratti a prezzo fisso già stipulati dai clienti, quelli cioè dove le tariffe sono stabilite in anticipo e bloccate" fa sapere il Codacons.

Ciò non vieta invece modifiche per quei contratti a prezzo fisso scaduti. In questo caso certe società comunicano ai clienti le nuove condizioni tariffarie in caso di rinnovo. Ed ecco che arrivano i prezzi aumentati.

In caso di contratti prezzo variabile, invece, i gestori possono modificare le offerte in base all'andamento degli indici di riferimento, "tipologia di fornitura non interessata dai divieti imposti dal Dl Aiuti bis".

"Alcuni gestori, tuttavia" prosegue Codacons,"propongono modifiche non solo al prezzo della componente energia, ma anche ad altre voci e sempre a consumo, applicando un sovrapprezzo espresso in euro/kilowattora per coprirsi dagli aumenti del prezzo della materia prima". Una pratica che, precisa il Codacons, è vietata dal Dl Aiuti bis.

Ma non finsice qui. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori lancia infatti un allarme. "Le società dell'energia stanno praticando una 'scrematura' dei propri clienti, rescindendo i contratti agli utenti considerati a rischio, come quelli morosi o in ritardo con i pagamenti delle fatture, allontanando i consumatori che non garantiscono liquidità alle aziende" si legge nel comunicato.

Si tratta di un comportamento a completo danno degli utenti, costretti a

trovare un nuovo operatore. Codacons si dice pronto a confrontarsi con le società energetiche con un incontro fissato al prossimo 18 ottobre, che si terrà presso la sede della Camera di Commercio di Piazza di Pietra a Roma.

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