Attenti al portafoglio

Sms, chiamate e campanello: così ci truffano su luce e gas

Le tecniche sono sempre più diverse, il rischio uno solo: cascare in una grande trappola. Cosa fare per difendersi

Sms, chiamate e campanello: così ci truffano su luce e gas

Le truffe e i raggiri nel settore dell’energia e gas sono all’ordine del giorno, con i consumatori sempre più diffidenti e le imprese che tentato in tutti i modi di contrastare l’aumento di queste pratiche.

L’avvento del mercato libero, che si completerà nel 2022, da un lato favorirà gli utenti nella possibilità di scegliere il fornitore in base alla migliore offerta, dall’altro, però, ha contribuito al proliferare di truffe che sono sempre più frequenti.

Allora meglio imparare a riconoscerle e sapere come difendersi. Attivare un contratto luce e gas potrebbe essere pericoloso sotto molti punti di vista, a partire da quello economico, con il rischio per gli utenti di perdere centinaia di euro. Secondo alcune stime fatte da Sostariffe.it, in questo caso i soldi persi nel portafoglio sarebbero almeno 27 euro - a causa del recesso anticipato dalla precedenza utenza - che diventerebbero 54 se a cambiare sono, come spesso accade, sia il fornitore di luce che quello del gas.

Poi c’è anche la perdita di dati e informazioni personali, tra cui quelle della carta di identità, e in alcuni casi delle carte di credito, che una volta presenti sul deep web o finite nelle mani sbagliate possono diventare davvero pericolose.

Quali sono le truffe più comuni

Al momento sono tre le modalità più frequenti per abbindolare i malcapitati utenti - dice Valentina Masciari, esperta dell’associazione di tutela dei consumatori Konsumer - il porta a porta, attraverso i call center e il phishing”.

Le truffe porta a porta sono quelle ‘alla vecchia maniera’ che puntano, solitamente, a colpire le persone più deboli, a partire dagli anziani. Il sistema è semplice: il truffatore si presenta a casa, magari dichiarando di essere lì per un normale controllo delle utenze, e una volta entrato in casa inizia a “imbambolare” il malcapitato con promesse di risparmi in bolletta. Solitamente si ‘spacciano’ per tecnici o esattori che tentato di convincere la persona a firmare documenti informativi o non vincolanti che, in realtà, sono veri e propri contratti.

In alcuni casi il cambio di utenza, seppur ottenuto con l’inganno, si limita all’effettivo cambio di fornitura, ma in casi peggiori il truffatore potrebbe essere un ladro che una volta dentro casa coglie l’occasione per rubare oggetti di valore.

Le truffa dei call center, invece, nasce da un semplice “sì” dato telefonicamente dall’utente a chi lo ha contattato. Spesso questa affermazione (sì o anche confermo) viene estorta attraverso manipolazioni nella telefonata all’altezza del migliore dei mentalisti.

Durante la telefonata - che può arrivare anche sul cellulare da numeri sconosciuti - l’operatore spesso chiede di prendere una bolletta per leggerla e controllarla insieme, promettendo che saranno previste delle riduzioni tariffarie solo per accattivarsi l’utente.

Purtroppo basta solo un’affermazione confermativa per vedersi attivare, con il raggiro, un nuovo contratto o un cambio di utenza luce e gas senza averci capito nulla e trovandosi a dover pagare, in seguito, anche le penali per la chiusura del contratto con il precedente gestore del servizio.

Poi c’è il phishing, diventato pericolosissimo anche per le truffe bancarie. Si tratta di sms o di mail che vengono inviate da veri o presunti fornitori che offrono vantaggiose promozioni e la possibilità di attivare nuove utenze in pochissimi minuti direttamente dal proprio pc. In realtà dietro quegli indirizzi mail si nascondono truffatori il cui unico obiettivo è quello di raccogliere dati personali e, soprattutto i dati della carta di credito che gli permetteranno di accedere, e in alcuni casi sottrarre grazie all’abilità degli hacker, un bel gruzzoletto da conto del malcapitato.

Sempre più spesso – afferma l’esperto dell’associazione dei consumatori – stiamo registrando segnalazioni di una forma di truffa davvero particolare: quella del furto della bolletta dalla cassetta della posta”. In questo caso, purtroppo, quando si scoprirà l’accaduto sarà già troppo tardi. Allora è meglio utilizzare una precauzione che copre l’utente da qualsiasi rischio: “la soluzione migliore, soprattutto per chi utilizza spesso il pc è quello di chiedere l’invio della bolletta tramite mail e non per posta ordinaria. Questo eviterà il rischio e il consumatore potrà anche risparmiare anche qualche euro perché non saranno sostenute le spese di invio a casa della bolletta”.

Come difendersi

Ci sono delle semplici regole che permettono di comprendere se l’offerta sia, in realtà, di un raggiro e di difenderci. Vediamo come fare. Partiamo dai tentativi di truffa porta a porta. In primo luogo, se qualcuno suona alla porta affermando di essere un tecnico, un operatore o un esattore non aprite mai perché “di solito le aziende di fornitura dei servizi non mandano a casa gli esattori”; anche nel caso in cui si dichiarino operatori o tecnici di solito questi vengono sempre preannunciati con ampio margine di tempio, ad esempio con affissioni negli androni dei condomini, tramite lettere o avvisi telefonici. Ad ogni modo, qualora entrassero, “chiedete sempre di vedere il tesserino che deve riportare tutte le informazioni utili e i dettagli dell’azienda e, nel caso facessero qualcosa ai contatori, non date loro mai soldi anche perché, se sono operatori inviati dall’azienda non li accetteranno”. Inoltre, fate sempre attenzione che non si allontanino dai contatori aggirandosi per casa perché si darebbe modo di rubare qualcosa.

Infine, per evitare che i truffatori abbiano i dati necessari per attivare un’utenza senza il consenso “non bisogna mai fornirgli informazioni relative alla propria fornitura; in bolletta sono riportati i codici POD e PDR senza i quali non si potrà attivare contratti non richiesti”.

Nel caso di tentativo di truffa telefonica per evitare i raggiri bisogna seguire alcune semplici regole:

  • non dare mai i dati della fornitura (codice POD per la luce e codice PDR per il gas);
  • richiedere che l’attivazione sia online e non tramite call center, perché si avrà il tempo per consultare la documentazione contrattuale prima di attivare l’offerta;
  • evitare di utilizzare parole chiave come “sì” e “confermo”;

Nel caso in cui, invece, si decida effettivamente di attivare telefonicamente una nuova utenza si deve sempre prestare attenzione che l’offerta proposta corrisponda effettivamente con quanto ci si troverà a pagare. Nel caso in cui ci si renda conto che qualcosa non torna, si hanno 40 giorni dall’arrivo delle lettere di benvenuto o di conferma dell’attivazione del contratto per poter richiedere il recesso del contratto. Inoltre stesso tempo si ha dall’arrivo della prima fattura nel caso in cui a casa non sia arrivato nulla.

Un po’ più complesso è difendersi dal phishing - dichiara Valentina Masciari – soprattutto perché va a colpire chi è meno abituato a utilizzare pc, tablet e telefonini per fare questo genere di cosa; però chiunque può cadere nel raggiro, perché in molti casi, come successo per le truffe sui conti correnti realizzate attraverso questa tecnica, i siti a cui si rimanda sono praticamente identici a quelli ufficiali”.

Allora meglio seguire delle regole precise:

  • controllare le e-mail che si ricevono e segnalare come Spam quelle sospette;
  • non fornire dati personali e quelli della propria fornitura tramite e-mail tenendo conto che nessun operatore con cui si ha un’utenza in corso chiederebbe dati di cui è già in possesso;
  • non fornire i dati di una carta di pagamento e per quanto riguarda le utenze meglio optare per l’addebito Sdd, magari su conto corrente che può essere facilmente verificato e bloccato;
  • se nella mail si rimanda a link da aprire non fatelo.

Per tutelare il consumatore da questo genere di raggiri e truffe, l’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) ha previsto che per ogni contratto stipulato telefonicamente o in luoghi che non siano gli uffici commerciali del fornitore, “chi ha venduto il nuovo contratto - ricorda l’esperta - dovrà obbligatoriamente fornirne al contraente la conferma dell’attivazione attraverso l’invio di una lettera o, in alternativa, con una chiamata”. Nello specifico, nella lettera di conferma dovranno essere riportati:

  • il servizio elettrico e l’indirizzo di fornitura
  • la specifica che il contratto sostituirà il precedente da una specifica data
  • l’indicazione dell’offerta commerciale oggetto del nuovo contratto
  • l’indicazione della data, del luogo e delle modalità con cui il contratto è stato stipulato
  • il recapito verso cui richiedere informazioni o inoltrare i reclami
  • l’indicazione della data in cui il venditore ha trasmesso la lettera di conferma

In questo modo, in caso di reclami, dovrà essere il fornitore a provare l’assenso che ha portato alla stipula del contratto.

Utilizzare la procedura di ripristino veloce di Arera

Se con un raggiro sono riusciti ad attivarvi un contratto energia, luce o gas è possibile richiedere la procedura di ripristino veloce all’Arera. Purtroppo, è possibile usare questa procedura solo se l’azienda con cui avete attivato a insaputa il contratto ha aderito alla procedura presso l’autorità (sul sito di Arera è possibile vedere l’elenco degli aderenti).

Una volta accolto il reclamo la compagnia dovrà fornire tutte le informazioni utili al fine del ripristino delle precedenti condizioni; il fornitore e venditore dovranno stornare tutte le bollette emesse per emettere le nuove a cui saranno applicati i consumi del periodo ma in maniera ridotta.

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