Continua la marcia di avvicinamento all'assemblea Telecom di domani a Rozzano che vedrà contrapposti Vivendi e il fondo Elliott per eleggere la loro lista di candidati e prendere così il controllo della società. Ieri Vivendi ha segnato un punto a suo favore. Evermore global advisors, società di investimento «opportunistica» si è schierata con i francesi, appoggiando il piano dell'ad Amos Genish: «Riteniamo che un conflitto prolungato e la possibilità di perdere l'amministratore delegato sarebbe molto dirompente per la traiettoria positiva della società. Per questo votiamo Vivendi».
Non sarà tuttavia facile vincere in assemblea per i francesi: alcuni istituzionali si sono infatti già schierati con Elliott. Senza contare la recente indagine per corruzione che pesa sul patron di Vivendi, Vincent Bolloré. Il raider bretone in una lettera ai dipendenti ha ammesso che la vicenda rischia di pesare a lungo sul suo gruppo: «Sono profondamente dispiaciuto dei tormenti che il gruppo risentirà. Per aver visto simili disavventure accadute a molti miei amici e colleghi imprenditori, so che ci vorrà molto tempo». Bolloré contesta poi la cronologia dei fatti sostenuti dall'accusa, sostenendo che le offerte per la gestione dei porti africani si sono svolte nel 2001 in Togo e nel 2008 in Guinea. Ieri Vivendi è comunque salita del 3,8% alla Borsa di Parigi vista l'intenzione di quotare una delle sue controllate: Universal Music. La decisione potrebbe essere annunciata il 17 maggio.
Quanto a Telecom ieri la società italiana ha specificato che Genish «ha incontrato i rappresentati di Elliott per la prima volta due mesi fa, in occasione del
road show internazionale» a Londra. E dunque non è vero quanto scritto da Les Echos, che il manager conosce i rappresentanti di Elliott da diversi anni. Ieri in Borsa, in attesa dell'assemblea, Telecom è salita del 2,3%.
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