Bollorè pronto per Telecom senza preparare scossoni

Per arrivare al 14,9% Vivendi investirebbe 1,4 miliardi. Manager confermati Due posti in cda. Boom per l'esordio in Borsa delle torri Inwit: titoli +11%

Vincent Bolloré sta per diventare l'azionista di riferimento di Telecom Italia. Il gruppo francese Vivendi sarà a giorni il primo socio di Telecom Italia con l'8,3%, ma già sta pensando di salire fino al 14,9 per cento. Lo ha ribadito ieri il quotidiano francese Les Echos , confermando le voci che circolano.

Il quotidiano transalpino aggiunge che per questa operazione Vivendi potrebbe pagare 1,4 miliardi. L'idea è quella di avvicinare a una «telecom company» i contenuti di una «media company», per allargare mercato e clientela. Mentre non ci sarebbero altre particolari iniziative del neo grande socio rispetto al management o al cda: Bollorè non intende entrare da padrone - stile governo-Cdp, tanto per intendersi - e tutto resterà come adesso, salvo che Vivendi chiederà l'ingresso di 1-2 suoi rappresentanti nel cda, al posto dei membri di nomina Telco, che ormai non esiste più. Del resto il finanziere francese è in Mediobanca da 15 anni e né in Piazzetta Cuccia, né rispetto al forziere delle Generali si è mai distinto per posizioni di «rottura».

Il tema dello sviluppo di Telecom resterà dunque nelle mani dei manager, il presidente Giuseppe Recchi, molto attivo e presente sui grandi temi strategici, e l'ad Marco Patuano, capo azienda che si è via via conquistato la stima del mercato e che ha tutte le leve per presentare al cda i progetti del gruppo.

Intanto Recchi e Patuano hanno incassato ieri il successo di Inwit all'esordio in Borsa: un debutto da record che, approfittando anche della seduta super di Piazza Affari (+3,5%) ha chiuso in rialzo dell'11,5% a quota 4,07 euro (era stata venduta in sottoscrizione a 3,65 euro) con una capitalizzazione che è già balzata oltre quota 2,4 miliardi. A spingere il titolo, oltre al fatto che diversi fondi istituzionali abbiano rilevato durante il collocamento pacchetti rilevanti della società delle torri di Telecom Italia, sono state anche le parole dell'ad Oscar Cicchetti, che ha aperto a un possibile ruolo nel consolidamento del settore: «Vediamo di fronte un paio d'anni in cui ci sarà un percorso di consolidamento del settore e Inwit ha le caratteristiche per partecipare». Ma ha anche aggiunto che «non crediamo ci siano molte sinergie fra broadcast e tlc» ha precisato. Mentre in merito al dividendo ha ricordato che «non abbiamo annunciato una politica dei dividendi, deciderà il consiglio di ammistrazione».

Sostenuti anche i volumi trattati ieri dagli operatori, che hanno superato quota 41 milioni, pari a circa il 7% del capitale di Inwit.

In particolare, due fondi internazionali sarebbero già al di sopra del 2% nel capitale di Inwit. Due «grossi fondi esteri che in sede di Ipo hanno sottoscritto oltre 12 milioni di azioni» ha dichiarato una fonte all'agenzia Radiocor .

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