Economia

Arriva il bonus 150 euro: quando sarà erogato (e a chi)

Non tutte le categorie professionali riceveranno il Bonus 150 euro lo stesso mese, anche a causa delle diverse modalità con cui occorre farne richiesta. Facciamo il punto della situazione

Arriva il bonus 150 euro: quando sarà erogato (e a chi)

Il Bonus 150 euro è un contributo una tantum, quindi versato una sola volta, deciso dal governo uscente nel decreto Aiuti ter al fine di limitare gli effetti dell’inflazione.

È destinato a chi nel corso del 2021 ha conseguito un reddito lordo inferiore ai 20mila euro, una platea di 22 milioni di persone circa.

L’erogazione del bonus avverrà a novembre per alcune categorie e a dicembre per altre. Una scelta obbligata anche dai diversi modi con cui è opportuno presentare la richiesta.

Chi riceverà il Bonus 150 euro a novembre

I pensionati e i lavoratori domestici saranno i primi a ricevere il bonus che verrà erogato direttamente dall’Inps, a patto che il loro reddito lordo nel 2021 non sia stato superiore ai 20mila euro. A questi si aggiungono i percettori del Reddito di cittadinanza. L’erogazione del bonus a novembre include anche i lavoratori dipendenti che hanno un reddito mensile non superiore a 1.538 euro lordi (per 13 mensilità) e che presenteranno l’opportuna autocertificazione ai rispettivi datori di lavoro ai quali spetta il compito di versare il bonus.

Chi lo riceverà a dicembre

I datori di lavoro che hanno erogato il bonus ai propri dipendenti dovranno presentare la denuncia delle somme anticipate per la compensazione e, soltanto in seguito, il contributo verrà versato ai lavoratori autonomi che non hanno una partita Iva e a chi percepisce un’indennità di disoccupazione.

Questo meccanismo è allestito per evitare di versare il bonus più di una volta a chi ha il diritto di riceverlo e, poiché non del tutto immediato, farà slittare l’erogazione al mese di dicembre.

Dovranno attendere dicembre anche le categorie che hanno fatto richiesta del bonus all’Inps, ovvero i dottorandi e assegnisti di ricerca, i Co. co. co., i lavoratori stagionali, quelli a tempi indeterminato e intermittente, oltre ai lavoratori iscritti al Fpls, il Fondo pensione lavoratori dello spettacolo.

La questione lavoratori autonomi

I lavoratori autonomi che non hanno ancora ricevuto il Bonus 200 euro hanno tempo fino al 30 novembre per chiederne l’erogazione congiunta a quello da 150 euro. I tempi necessari all’Inps e alle casse professionali a cui fanno riferimento non sono ancora noti.

Le domande per l’erogazione

Fatto salvo il prerequisito reddituale di 20mila euro, chi ha ricevuto il bonus 200 euro in modo automatico riceverà quello da 150 senza doverne fare richiesta. Il riferimento è ai titolari di trattamenti pensionistici o di assegni sociali, così come a percepisce assegni di invalidità e il Reddito di cittadinanza. In quest’ultimo caso i percettori non devono avere ricevuto il bonus da altri soggetti.

A questi si aggiungono i lavoratori domestici che hanno un contratto quando entrerà in vigore il decreto Aiuti-ter (tra i primi compiti del nuovo Parlamento), chi percepisce un’indennità di disoccupazione Naspi e DisColl (a novembre del 2022) e chi percepisce un’indennità di disoccupazione agricola che, nel corso del 2022, hanno ricevuto sostegni anche se riferiti al 2021.

Infine, non devono presentare domande neppure i lavoratori autonomi privi di partita Iva iscritti all’Inps, a patto che abbiano avuto un contratto di lavoro autonomo nel 2021 e che abbiano versato almeno un mese di contributi. Allo stesso modo l’erogazione avviene in automatico per chi ha percepito indennità previste dai decreti Sostegni e Sostegni bis e i venditori a domicilio dotati di partita Iva, purché iscritti alla gestione separata e che non abbiano percepito più di 5mila euro ascrivibili alla loro attività.

Il bonus va invece richiesto dagli stagionali che devono dimostrare di avere svolto almeno 50 giornate di lavoro nel 2021. A questi si affiancano i lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che hanno accumulato almeno 50 contributi giornalieri e i dottorandi, i ricercatori e i Co. co. co. iscritti alla gestione separata, a patto che a partire almeno dal 18 maggio 2022 avessero un contrato attivo.

Persone le quali, al pari di ogni altro soggetto della platea, non devono avere superato un reddito lordo di 20mila euro nel 2021.

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