Bonus 200 euro a rischio per 400mila lavoratori

Confesercenti lancia l’allarme. Il “click day” può escludere 400mila lavori indipendenti dal bonus 200 euro e chiede maggiore equità per i diritti dei cittadini. Cosa può succedere

Bonus 200 euro a rischio per 400mila lavoratori

Si torna a parlare del Bonus 200 euro mediante il quale il governo intende lenire gli effetti del caro-bollette. Una misura una tantum di cui hanno già goduto, a partire dallo scorso mese di luglio, i dipendenti pubblici e privati e parte dei percettori di assegni erogati dall’Inps, demandando al prossimo futuro – verosimilmente durante il mese di settembre – l’erogazione del bonus ad altre categorie professionali, tra le quali autonomi, partite Iva e indipendenti in genere.

Il meccanismo del “click day”, ossia il giorno a partire dal quale sarà possibile depositare le richieste per accedere al contributo, piace poco a Confesercenti.

Il click day? Una lotteria

Secondo Confesercenti il click day è iniquo. Mentre i lavoratori dipendenti hanno ricevuto il bonus in busta paga e hanno dovuto presentare un’autocertificazione ai rispettivi datori di lavoro per ottenere l’agevolazione, ai lavoratori indipendenti, agli autonomi, ai professionisti e ai microimprenditori toccherà l’onere di presentare documentazione esaustiva e mettersi in coda. La logica del click day, secondo l’Associazione di imprenditori, assomiglia più a un’offerta a “esaurimento scorte”.

I 600 milioni di euro stanziati coprono le richieste di 3 milioni di persone e, considerando che gli indipendenti sono oltre 3,4 milioni, 400mila persone rimarranno senza. Un trattamento iniquo, uno sbarramento a un diritto che dovrebbe essere di tutti i cittadini.

Va sottolineato che, anche per gli indipendenti, è necessario avere un reddito 2021 inferiore ai 35mila euro per ottenere il bonus e, soprattutto partendo da questo prerequisito, dipendente o indipendente che sia, ogni cittadino dovrebbe avere pari diritti. Le domande verranno invece evase secondo l’ordine in cui sono state depositate, per scomodare un vecchio adagio, secondo Confesercenti si gioca a “chi prima arriva, meglio alloggia”.

Le argomentazioni e il click day

Non soltanto 400mila indipendenti rischiano di restare senza contributo ma sembra esserci meno solerzia, e quindi meno rispetto, nei confronti degli indipendenti rispetto a quella mostrata a vantaggio dei dipendenti. Gli autonomi, infatti, ancora non sanno quando e come sarà possibile presentare le domande. A Confesercenti si unisce anche Confcommercio che esprime le medesime perplessità.

L’Associazione degli enti pensionistici privati Adepp è propensa a credere che il click day scatterà il prossimo 15 settembre e che le richieste saranno da inoltrare mediante un’apposita piattaforma online, cosa quest’ultima che appare ragionevole.

Tra le cose che destano stupore e che indirettamente danno credito alle voci critiche, è che sulla

Gazzetta ufficiale non c’è ancora ombra del decreto attuativo. (Almeno non fino al momento in cui stiamo scrivendo). Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, ha firmato il decreto lo scoro 11 agosto.

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