La Borsa di Atene esce dal black out

Cinque settimane di black out destinate a concludersi lunedì prossimo, quando la Borsa di Atene riaprirà i battenti. La decisione di riattivare le contrattazioni è stata presa ieri di concerto tra il ministero delle Finanze e la Consob ellenica. È un ritorno alla normalità piena, senza alcuna restrizione.

Almeno per gli investitori stranieri, mentre la soglia oltre la quale scatterà la sospensione per eccesso di rialzo o di ribasso verrà inoltre abbassata rispetto al precedente 30%. Per ora, non è stato precisato se le transazioni nazionali saranno soggette a limitazioni, come per esempio il divieto di vendere allo scoperto.

Non è scontato quale potrà essere la reazione degli investitori una volta ripresi gli scambi. Sul listino potrebbero pesare diversi fattori, a cominciare dal documento con cui il Fondo monetario internazionale ha esplicitamente detto che si sflierà dal terzo salvataggio di Atene (valore 83 miliardi di euro) in assenza di un accordo sul taglio del debito greco. La Commissione europea ha gettato ieri acqua sul fuoco, sostenendo che la posizione del Fondo è «pienamente compatibile» con quella dell'Ue e che ciò che «importa ora è avanzare sul terreno dei negoziati ed è esattamente quello che stiamo facendo, con la presenza dell'Fmi ad Atene». Ieri sono infatti ripresi i colloqui nella capitale fra gli ispettori di Ue e Fmi e i ministri del governo ellenico (sul tavolo la ricapitalizzazione delle banche, le privatizzazioni e gli obiettivi fiscali), ma gli 007 di Washington non hanno il mandato per formalizzare alcun tipo di accordo. Inoltre, l'aut aut dell'organismo guidato da Christine Lagarde rischia di creare più di un grattacapo a qualche parlamento europeo. Ad ammetterlo è una stessa fonte comunitaria, secondo la quale a Bruxelles non sfugge il fatto che la decisione del Fondo monetario «di tirare i remi in barca» complica le cose perché per diversi governi, a cominciare da quello tedesco, la partecipazione Fmi viene considerata un'ancora di sicurezza per quanto concerne la capacità di forzare la Grecia al rispetto puntuale degli impegni. Inoltre, potrebbero esserci dei problemi al momento delle emissioni dei bond da parte dell'European Stability Mechanism (l'ente erogatore del prestito ad Atene) in termini di tassi.

La Borsa greca

potrebbe inoltre scontare l'ipotesi di elezioni anticipate avanzata da Ihs Country Risk nel caso il premier Alexis Tsipras «non riuscisse a riunificare il suo partito in settembre», quando si terrà un congresso straordinario.

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