Con la Borsa ballerina ecco i 10 big europei che rendono fino al 10%

Grazie ai prezzi bassi, le cedole valgono di più Intesa al top. In classifica anche Eni ed Enel

Con la Borsa ballerina ecco i 10 big  europei che rendono fino al 10%

È in arrivo una pioggia di dividendi sulle Piazze europee. Secondo uno studio di Allianz Global Investors, nel 2019, le società quotate sull'indice Msci Europe distribuiranno 350 miliardi di cedole, 16 miliardi in più rispetto allo scorso anno, con un rendimento medio del 3,8% (il rendimento complessivo di Piazza Affari del 2018 si è attestato al 3,2%). Le società daranno indicazioni più precise e puntuali con la pubblicazione dei dati di bilancio 2018 che dovrebbe partire a breve. Nel frattempo, si può scommettere sulle attese di dividendo approfittando di eventuali scossoni di mercato, con un occhio ai rendimenti previsti e un altro sulle previsioni di crescita dei singoli gruppi a medio-lungo termine. «La presenza di dividendi agisce come un airbag nel portafoglio di un investitore, soprattutto in contesti di mercato non particolarmente favorevoli», sostiene Hans-Jörg Naumer di Allianz Global Investors che poi ricorda come i dividendi rappresentino il 41% del rendimento totale delle azioni europee sin dal 1973, sottolineando infine la minore volatilità dei titoli ad alto rendimento rispetto alla media di mercato.

In questo scenario gli analisti di Sociéte Générale hanno stilato una vera e propria top ten dei migliori titoli ad alto rendimento del Vecchio Continente. Sul podio regna incontrastata Intesa Sanpaolo che, dopo aver perso in Borsa il 35% circa nel giro di un anno a causa del debole contesto economico italiano, vanta un rendimento atteso del 10,2% grazie a una previsione di cedola di 0,21 euro (da 0,203 euro pagati lo scorso anno). Il gruppo guidato da Carlo Messina è ritenuta dal broker francese un titolo da comperare con un obiettivo di prezzo a 3 euro.

Nella classifica stilata da SocGen rientrano poi anche altri due gruppi italiani da sempre tra i titoli favoriti degli investitori «cassettisti»: Enel (con un rendimento atteso al 5,4%, anche se maggiori indicazioni saranno fornite il 6 febbraio con la pubblicazione dei dati preliminari) ed Eni (con un rendimento atteso al 5,5%). I due gruppi, così come accade generalmente per le società a controllo pubblico, assicurando retribuzioni di prim'ordine ai propri azionisti, a iniziare dallo Stato. Tra i titoli segnalati dal broker francese ci sono poi altri finanziari come Axa (con un rendimento stimato al 6,8%), Ing (al 6,5%), e Bnp Paribas (al 7,5%), utility come Engie (l'ex Gdf Suez dovrebbe garantire un rendimento del 5,5%), un gruppo immobiliare come Unibail-Rodamco (al 6,8%), il colosso dell'auto Daimler (al 7%) e Telefonica (al 5,2%).

A Piazza Affari potrebbero arrivare buone soddisfazioni sul fronte delle cedole dalle classiche reti (Terna dovrebbe garantire, secondo il consenso dei broker, un rendimento del 4,1%, Snam del 4,3% e Italgas del 4%) e da taluni finanziari che mantengono elevato il flusso dei dividendi nonostante i recenti scossoni di Borsa (Azimut ha un rendimento stimato dal consenso degli analisti all'8,8%, e Banca Mediolanum al 7,5%.

Quanto a Generali, nel piano industriali 2019-2021 ha previsto di destinare agli azionisti 4,5-5 miliardi di euro e il rendimento atteso è al 5,5 per cento. Occhio infine a DeaCapital (dividend yield atteso al 9) e Gamenet (all'8,5%).

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