Quando i mercati impazziscono, al rialzo o al ribasso, è il momento in cui tutto è possibile e ti regalano i soldi. Il problema viene dopo, quando i mercati rinsaviscono e ti richiedono indietro i soldi che hai appena indebitamente guadagnato. E’ lì che sono dolori.
La mia visione dei mercati è che siamo in bolla. Ma fino a qui la gran parte di voi sarà d’accordo. Il problema è che prima o poi la bolla scoppia e qualcuno ci lascia le penne. Quindi quando scrivi sul giornale devi stare attento che dall’altra parte ci sono persone che non stanno tutto il giorno incollate allo schermo del mercato come faccio io ma vivono la loro vita. E non serve a nulla dire poi “ma io l’avevo scritto” perché se quella domenica il lettore ha tagliato l’erba in giardino o ha accompagnato la moglie a guardare le paperelle nello stagno del parco pubblico dietro casa e non ha letto l’articolo si è massacrato.
Stiamo giocando con la dinamite, anzi il doppio della dinamite.
Vi posto di seguito il grafico del Dax e dell’Sp500 per farvi capire che anche solo ictu oculi siamo su un’astronave che si sta lanciando verso il nulla con l’SP500 che ha fatto quasi il +100% dal minimo di marzo 2020 e il Dax che segue a ruota:
Se volete che vi riassuma in due parole il manuale di finanza che spiego all’Università il rendimento medio degli indici USA, comunque lo calcoliate, se con media mobile aritmetica o geometrica, su qualsiasi periodo degli ultimi 100 anni di storia, è a cavallo del 10%, giusto per fare i conti della serva e non complicarci la vita. Il rendimento medio invece delle small caps è a cavallo del 20% sempre per fare i conti senza saperli fare.
Quindi se guadagnate il +100% senza capire il perché in Borsa dovete fare una sola cosa: iniziare a preoccuparvi !
E io già da diversi mesi mi preoccupo moltissimo, vuoi perché quando girerà il mercato farà male sia perché forse fa parte del mio mestiere preoccuparmi.
Fin qui il quadro internazionale, perché ora viene il quadro nazionale. Se adottiamo la mia amata strategia del Sequential di Thomas Demark al MIB storico e al Ftse All Share noterete per la prima volta una rara e soprattutto “pericolosa” coincidenza: il fine ciclo sul mensile delle 13 barre rialziste su entrambi gli indici, fresco fresco sul MIB storico e invece un po’ in ritardo su Ftse All Share. Ma cosa significa?
Il Sequential di Demark potrebbe sembrare uno strumento uscito dalla cassetta degli arnesi di un apprendista stregone ma in realtà è un automatismo che serve ad identificare un mercato in ipercomprato. Ci sono due sequenze di prezzo: la prima di 9 barre con chiusura superiore alla chiusura di 4 barre precedente, poi abbiamo un momento di pausa e quindi altre 13 barre con chiusura superiore alla chiusura di 4 barre prima. Quando si arriva alla tredicesima barra ecco che abbiamo un punto di svolta ciclico: il mercato deve scendere perché è salito troppo.
Fin qui la spiegazione “ufficiale”, quella che trovate nei libri di Thomas Demark.
Ma se parlate con lui vi spiegherà in dettaglio la logica “ciclica”. Il mercato ha i suoi cicli e sale e poi scende e poi risale e poi riscende. Ma ci sono i ma. Può darsi che il ciclo non venga rispettato perché ci sono fattori che lo fanno saltare e il quel momento allora il segnale del Sequential deve essere preso in senso opposto. Un po’ come dire che nel mare c’è la marea naturale e poi ci sono talvolta gli tzunami. Ecco, il messaggio è quello.
Conclusione: se notate SP500 e Dax sono due mercati che sono volati di quasi il +100% da marzo mentre il mercato italiano è rimasto al palo, stretto in quella congestione o movimento orizzontale che ci ossessiona dal lontano 2008. Ora secondo il Sequential il mercato ad aprile dovrebbe stornare almeno sul MIB storico. In realtà sul Ftse All Share se notate nel grafico il numero 13 il mercato se lo ha già mangiato (lo ha superato) e quindi sul Ftse All Share il segnale doveva essere preso dalla parte opposta. Niente di male finora perché il Sequential vale tanto più e condiviso su diversi indici. Voi vi chiederete a questo punto che valore ha un Sequential solo sul nostro mercato italiano asfittico e non sui principali indici. Il valore ce l’ha e ve lo scrivo in una parola: recupero. Il mercato azionario italiano è rimasto al palo mentre il mondo ha corso al rialzo. Potrebbe essere che in un colpo solo decida di recuperare portandosi anche lui in area massimi precedenti (2006). Se così fosse vero avremmo davanti un periodo di corsa spettacolare dell’indice italiano. Oppure ad un crollo improvviso. Insomma, ci siamo: il punto di svolta è arrivato !
Ora mi sono svegliato, è stato un incubo (o un sogno), sono tutto bagnato di sudore, sembra davvero impossibile.
Stiamo a vedere … sicuramente nei prossimi giorni dormirò poco.
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