MilanoUn nuovo capitolo nella storia (giudiziaria) di Bpm. Un nuovo finanziamento sospetto da parte dellistituto bancario, sotto la guida dellex presidente Massimo Ponzellini (nella foto), finito agli arresti a fine maggio assieme al suo braccio destro Antonio Cannalire. Ieri la Gdf di Milano ha perquisito gli uffici delle società «Sisal» e «Capgemini», le abitazioni dei rispettivi amministratori delegati, e quella di Alessandro Schiavone, divenuto consulente della Banca Popolare di Milano grazie a Ponzellini. Anche questa volta si tratta di tangenti. E di un affare immobiliare alle porte di Roma.
Secondo i pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici, Sisal e Capgemini avrebbero versato o promesso a Ponzellini circa un milione e 300mila euro perché le due società - si legge nel decreto di perquisizione - fossero «favorite nei procedimenti di concessione e mantenimento del credito bancario, o nellaffidamento di incarichi di consulenza da parte di Bpm». Ma, sottolineano ancora i magistrati, «è possibile che questo non fosse linteresse esclusivo». «Date le importanti relazioni che Ponzellini e Cannalire vantavano negli ambienti politico-istituzionali anche nel settore del gioco - si legge ancora nel provvedimento - è probabile che fossero state prese di mira anche altre utilità» ancora da individuare. Così, gli ad delle due società - Emilio Petrone e Maurizio Mondani - finiscono indagati per corruzione.
Ma a mettere ulteriormente nei guai lex presidente di Bpm cè anche un finanziamento da oltre 60 milioni che nel 2010 venne concesso dalla banca al consorzio «Parco dellAniene» per un progetto edilizio da 170 milioni nella periferia romana. Peccato che quel consorzio, secondo i pm, sia «composto da diversi soggetti dei quali alcuni vedono direttamente coinvolto Ponzellini, attraverso la società Penta spa e Mb Sviluppo industriale spa».
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