Business e show al Micam per spingere la ripresa delle calzature italiane

Dal 16 al 19 settembre in Fiera Milano le collezioni primavera estate: 1396 espositori, di cui 778 italiani e 618 stranieri. Per l'export segnali di rallentamento, ma a preoccupare è il calo dei consumi in Italia

Business e show al Micam per spingere la ripresa delle calzature italiane

Infiammatevi d’invidia, o voi ch’entrate”… il richiamo a Dante Alighieri, dopo quelli alla Lussuria, alla Seduzione e alla Vanità, chiude il cerchio delle allegorie a cui sono state dedicate le ultime edizioni di Micam, il salone internazionale più importante al mondo dedicato alla calzatura, promosso da Assocalzaturifici, che apre le sue “vetrine” dal 16 al 19 settembre nei padiglioni di Fiera Milano. Moda e creatività, artigianalità e industria, design e saper fare, esperienza e innovazione ma soprattutto business per le collezioni - in particolare made in Italy - delle prossima primavera e estate declinate da 1396 espositori, di cui 778 italiani e 618 stranieri con la presenza di brand storici dell’alta moda italiana a cui quest’anno si aggiungono Alv by Alviero Martini, Cerruti 1881, Fratelli Rossetti, Ferré Collezioni, Moreschi e Rodo Firenze.

Tornando all’allegoria dantesca si può parlare di Invidia pensando alla qualità della produzione italiana di scarpe che ha conquistato il mondo per stile, qualità, ricercatezza nella manifattura dell’accessorio moda più amato. Ma va fatto anche un altro richiamo dantesco al Purgatorio per quanto riguarda l’andamento del mercato di un settore che è stato scosso da una lunga crisi e si trova a dovere affrontare un 2018 caratterizzato da alti e bassi.

“Apriamo l’86esima edizione di MIcam in un clima purtroppo ancora caratterizzato da una congiuntura poco premiante - spiega infatti Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici -. La ripresa del settore non si è materializzata neppure nella prima parte del 2018. I primi cinque mesi dell’anno registrano un export che migliora in valore (+3,2%), ma perde lievemente in quantità di paia di scarpe esportate (-1,7%). E i consumi in Italia restano al palo con una riduzione della spesa dell’1,6%. Preoccupa anche il persistere delle difficoltà in importanti aree di sbocco internazionali. In particolare nell’area Csi il recupero rilevato nel 2017 si è interrotto e i primi cinque mesi 2018 registrano un calo del 6% in valore, con flessioni del 9,1% per la Russia”.

Insomma, dopo un 2017 in recupero, si è aperto un anno che registra alcuni segnali di rallentamento a cominciare dalle esportazioni, da sempre il traino del settore, rinviando ulteriormente la ripresa. Situazione che merge dalla nota conqiunturale del primo semestre elaborata dal Centro Studi Confindustria Moda per Micam. “Pur senza grossi scossoni in termini di andamento medio complessivo e sebbene il secondo trimestre abbia dato segni di maggior vivacità (con un buon recupero nell’export tra aprile e maggio, che, se non è stato sufficiente a ripianare il gap nelle quantità, ha riportato il fatturato estero in crescita di oltre il 3% da inizio anno e riavvicinato il saldo ai livelli di dodici mesi addietro), la prima parte del 2018 ha regalato poche soddisfazioni - si sottolinea -, registrando una nuova leggera contrazione nei volumi prodotti (-1,2%), complice il perdurare della stagnazione degli acquisti delle famiglie (-1%). Permangono criticità su importanti mercati, primi fra tutti quelli dell’area Csi (Russia in particolare) che, dopo la promettente ripartenza che aveva contraddistinto buona parte del 2017, hanno subìto una nuova battuta d’arresto, le cui avvisaglie erano comparse nella seconda metà dello scorso anno”. L’indagine trimestrale condotta a luglio mostra, con riferimento ai primi 6 mesi 2018 e al campione di Associati, “una variazione tendenziale della produzione pari al -1,2% in volume”.

Cala del 5,1% in quantità l’export verso i Paesi dell’Unione Europea, dove sono dirette 7 scarpe su 10 esportate, malgrado una crescita del 2,8% in valore a seguito dell’aumento significativo dei prezzi medi (+8,4%). Tengono la Germania – tornata ad essere il primo mercato in volume nel periodo esaminato, che replica le quantità del 2017, +0,3%, con un +2,8% in valore – e il Regno Unito (+0,6% e +6,4% rispettivamente), ma gli altri partner comunitari presenti nella top10 delle destinazioni registrano flessioni non trascurabili in volume (Francia -8,9%, Spagna -8,3%, Paesi Bassi -6,7%), pur con incrementi in termini di valore.

Maggiormente soddisfacenti le vendite extra-Ue, che evidenziano nell’insieme aumenti del 6% in quantità e del 3,5% in valore (con prezzi scesi del -2,4%). Sempre sostenuti i flussi verso la Svizzera - snodo logistico della distribuzione -, che crescono di oltre il 15% (riducendo così le distanze in valore dalla Francia, leader tra i mercati di sbocco). Prosegue il miglioramento degli Usa (+6,3%, ma sempre con prezzi in calo, tanto che il valore scende del 6,2%) ma c’è il timore che la guerra dei dazi danneggi le nostre aziende. Il Canada segnando un +28% in quantità e un +10% in valore (per i primi effetti dell’accordo Ceta in vigore in via provvisoria lo scorso settembre,). Nel Far East si confermano i trend 2017: aumenti per Cina e Sud Corea (+23% e +11% in valore); in sofferenza il Giappone (-10% valore) e Hong Kong (-13%). L’aggregato “Cina-Hong Kong”, sesto mercato di sbocco in valore, mostra però incrementi del 2.9% in volume edello 0,6% in valore.
Per quanto riguarda l’import, i primi 5 mesi mostrano aumenti del 2,3% in quantità (160 milioni di paia in ingresso) e del 6,6% in valore (+4,2% il prezzo medio).

Secondo trimestre negativo invece, (-1,5% in quantità e -3,4% in valore, tendenziali) e peggioramento per gli acquisti delle famiglie italiane, con riferimento ai primi 6 mesi, che registrano – secondo il Fashion consumer panel di Sita Ricerca – arretramenti del -1% in volume e del -1,6% in termini di spesa. Unici segni positivi per il segmento “sportive e sneakers” (+4,6% in quantità e +0,5% in spesa). Decrementi attorno al 3% in volume per le scarpe uomo e donna (con cali nell’ordine del 10% per i mocassini); meno marcati per il bambino (-1,6%); male la pantofoleria (-4,4%).

“Mai come ora Micam rafforza il suo tradizionale ruolo di punto di riferimento - prosegue Annarita Pilotti - a cui guardano infatti le aziende e gli operatori di un comparto in difficoltà, alla ricerca di risposte alle sfide di un mercato globale che obbliga tutti i soggetti economici a ripensare le proprie strategie di posizionamento. Assieme alla battaglia per l’etichetta europea Made In andiamo avanti nella lotta per l'abbattimento del cuneo fiscale a imprese e lavoratori: non siamo più competitivi e molte aziende medie e piccole stanno chiudendo sottolinea il presidente di Assocalzaturifici -. È diventato veramente uno sforzo sovrumano, abbassiamo i prezzi ma il costo del lavoro è alto e i margini si sono ridotti, il settore è in difficoltà”. Tema questo - assieme a quello della cassa integrazione - che lunedì sarà portato all’attenzione del ministro del Lavoro Di Maio e quello alla Cultura Bonisoli che saranno in visita al Micam.

In Fiera sono molte le novità fra business, evento e coinvolgimento creativo per espositori e buyer. Tra queste, l’anteprima dello spettacolo “Kinky Boots”, pluripremiato musical di Broadway che narra le vicende di un giovane produttore di calzature, che trova in una collezione “alternativa” la strada per il rilancio dell’azienda di famiglia ormai in disgrazia. Il debutto avverrà in anteprima assoluta a Micam domenica 16 settembre, in occasione della serata inaugurale “Envy is in the heel”, in cui gli attori protagonisti del musical si esibiranno live alla Fashion Square con un travolgente showreel per tutti gli operatori della manifestazione. Prima sarà assegnato il “Micam Award” al miglior buyer estero e ad alcuni buyer italiani in attività da oltre 100 anni.
In città sono stati allestiti photo booth a tema in cinque Piazze del quadrilatero della moda e ci sarà un flash mob il 21 settembre alle 18 in Piazza San Babila seguito da un cocktail esclusivo allo Straf Hotel.

Debutta in Fiera anche il contest Envy for Micam dedicato ai giovani: nella Fashion Square sono in mostra le calzature dei 12 designer. Lunedì proclamazione del vincitore con ospite d’eccezione lo stilista Tommy Hilfiger. La Fashion Square al Padiglione 1 è il palcoscenico delle sfilate ogni giorno alle 12.45 e qui (oltre dalla Micam Square) si tengono i seminari formativi a cura di Wgsn, la più grande agenzia di trend forecasting del mondo.
Protagoniste della Fun Square (pad 4) sono le snaker customizzate da Sneakers&Chill, una start-up di tre giovani creativi parigini. Spazio alla creatività invece nell’iKids Square con il ritorno di Monsieur Plant, nome d’arte di Christophe Guinet. L’artista parigino, celebre per le sue sculture “naturali”, creerà una serie di opere d’arte utilizzando i modelli di alcune calzature da bambino.
Nell’area “Luxury” del padiglione 1, invece, al centro della Man Square ci sarà il Barber Shop di Proraso e Tenax: due postazioni “da barbiere” dove sarà possibile prenotare gratuitamente una rasatura tradizionale o sfoltire e modellare la barba.


Arte e originalità caratterizzano anche la Style Square (pad 3) con Johannes Stötter, bodypainter di fama mondiale che,stupirà visitatori e operatori con le sue performance dal vivo, realizzando su corpi umani vere e proprie opere d’arte.

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