A una settimana dall'assemblea degli azionisti, torna a scaldarsi il tema Rcs: oggi il cda dovrà definire i principi e i criteri per la candidatura del sostituto di Carlo Pesenti nel board. Il nome, se non emergerà già in giornata, sarà proposto all'assise dell'8 maggio chiamata anche a varare la riforma della governance che, dal 2015, in occasione del rinnovo dell'intero consiglio, assegnerà un terzo dei posti alle minoranze. Per il sostituto di Pesenti, dimessosi in febbraio, si guarderebbe a una personalità di alto profilo.
Il patron de La7, Urbano Cairo, non ha intanto chiuso a un proprio possibile ingresso nel board della casa editrice del Corriere della Sera. L'imprenditore si considera «un operativo, non un uomo da cda», come ama ripetere, ma non è da escludere che la sua possa rappresentare la figura di raccordo, che il gruppo sta cercando, tra il principale azionista Fiat (al 20,5%) e il socio di minoranza di maggior peso, Diego Della Valle (8,9%). Cairo, ieri, ha comunque messo le mani avanti affermando di non essersi sentito «con Della Valle, nemmeno per interposta persona». «L'ho citato nell'assemblea (di Cairo Communications, ndr) perché è lui che ha parlato di me quale editore puro a capo di Rcs. Non ci siamo sentiti, ci conosciamo». E a chi gli chiedeva se «esiste una fronda anti Fiat», riferendosi alle ipotesi circa la formazione di un fronte interno a Rcs opposto al primo azionista, Cairo si è limitato a rispondere: «No, no, non c'è nulla». Lo stesso patron de La7 ha pure annunciato di aver incrementato la sua quota in Rcs, portandola dal 2,84% al 3,68%.
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