Cinzia Meoni
L'accordo sulle buonuscite degli attuali vertici di Rcs pare a un passo, anche se non sono escluse sorprese dell'ultima ora. L'intesa aprirebbe le porte del board del Corriere a Urbano Cairo, nuovo azionista di controllo di Rcs, con il 60%.
Il momento della verità sarà questa mattina alle 10, con la riunione del cda di Rcs, chiamato ad approvare la semestrale. Quanto all'ingresso di Cairo, il board è a un bivio: o rinvia tutto a settembre convocando i soci in assemblea per nominare il nuovo board, oppure aderisce alla richiesta di Cairo di fare subito posto nella stanza dei bottoni. Il proprietario di La7 ha infatti chiesto esplicitamente ai vertici di Rcs di fare un passo indietro, così da poter avviare la sua rivoluzione. In giornata è atteso anche il cda di Cairo Communication che, oltre ai conti, potrebbe quindi indicare i propri rappresentanti in Rcs.
Ieri sera, stando a quanto è stato possibile ricostruire, i nove consiglieri di Rcs stavano tuttavia ancora analizzando le opzioni migliori per essere certi di non restare intrappolati nella battaglia legale che continua a opporre i due fronti che si sono scontrati per il controllo di Via Solferino: Cairo da un lato e dall'altro la cordata capitanata da Andrea Bonomi, che riuniva soci storici del gruppo (Mediobanca, Pirelli, Unipol e Diego Della Valle).
La battaglia legale in corso, portata avanti tra istanze e ricorsi in Consob, al Tar e presso la Procura della Repubblica di Milano, sta consigliando infatti ai vertici Rcs di muoversi ancor a più prudentemente del solito. Come consiglieri indipendenti, gli attuali membri dell'esecutivo dovrebbero infatti rispondere solo all'assemblea degli azionisti e non necessariamente a singoli soci. Diversa la posizione del capo azienda Laura Cioli e del presidente Maurizio Costa, che hanno però anche maggior forza contrattuale.
Per questo, in alternativa alle dimissioni in toto del board, ieri pomeriggi si faceva strada anche l'idea di una soluzione morbida, con l'ingresso graduale dei rappresentati di Cairo nel board. In questo caso, se a lasciare fossero Laura Cioli e Costa, Cairo otterrebbe due poltrone sulle quattro richieste. Senza però considerare che Stefano Simontacchi, nonostante sia a tutti gli effetti un indipendente è avvocato presso lo studio Erede, a sua volte consulente di Cairo.
I giri di poltrone, prevedibilmente, proseguiranno poi in autunno sulla linea manageriale.I piani di Cairo d'altro canto sono chiari: partire il prima possibile e riportare Rcs a una redditività soddisfacente. Ieri in Piazza Affari il titolo Rcs ha perso l'1,7% a 80 centesimi, Cairo Com il 2,2% a 3,83 euro.
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