A differenza di Mike Manley, nuovo ad di Fca, subentrato a Sergio Marchionne dopo la presentazione al pubblico del piano industriale al 2022, per Louis Casey Camilleri, da ieri ufficialmente ad di Ferrari, la situazione è più complicata. Per il manager di origine egiziana, che ha guidato in passato il colosso del tabacco Philip Morris, si avvicina infatti un battesimo del fuoco. Toccherà a lui delineare il futuro del Cavallino rampante il prossimo 18 settembre, al nuovo Centro stile Ferrari di Maranello. Da Marchionne, Camilleri ha ricevuto in eredità un piano di sviluppo al 2022 che ha subito definito, durante la sua prima conference call con il mercato, «molto ambizioso». «Sta lavorando a testa bassa sul dossier che porta la firma del suo predecessore», dicono a Maranello. Ferrari, come Fca, è a un punto di svolta: c'è da chiarire come si articolerà il programma di elettrificazione della gamma, quali saranno i nuovi modelli (al Salone di Parigi, reduce dalla prima mondiale a Pebble Beach, debutterà in Europa la 488 Pista Spider) e poi il Fuv, il Ferrari utility vehicle che proietta il marchio di Maranello in una nuova nicchia, quella dei veicoli di lusso e ad alte prestazioni per un utilizzo più familiare e dotati di una maggiore versatilità. La concorrenza, in proposito, ha già messo sul tavolo le sue carte. E c'è molta attesa mista a curiosità per vedere come risponderà la Casa di Maranello, alle prese con la sua più importante rivoluzione strategica,
«Nella sua vita professionale - ha ricordato il presidente John Elkann all'assemblea straordinaria degli azionisti - Camilleri ha saputo affrontare situazioni di grande complessità; conosce bene la Ferrari e la Formula 1 grazie alla sua azienda che ci ha sponsorizzato per anni. E conosce anche il prodotto da fedele cliente. Lavora con passione e responsabilità: garantirà la corretta leadership». L'attenzione si sposta, quindi, sulla figura di Enzo Ferrari: «La priorità - sottolinea Elkann - è quella di portare avanti lo spirito del fondatore di questa azienda. La Ferrari è determinata a costruire un futuro all'altezza del suo glorioso passato».
A proposito del «Drake». A Maranello lavora ormai a tempo pieno Enzo Ferrari jr, nipote di Piero, figlio del fondatore e vicepresidente dell'azienda. Enzo jr si occupa di marketing del prodotto nell'area Gt.
In pratica, sta scaldando i motori e non è detto che tra qualche anno possa toccare a lui un ruolo di vertice (presidente?) a Maranello. Nell'ambiente c'è già chi è pronto a scommettere su questo possibile «ritorno al futuro».PBon
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