Economia

Capriola Bce: lo scudo spread ci sarà

L'Eurotower studia una nuova arma e reinveste i titoli scaduti. Btp-Bund giù a 227

Capriola Bce: lo scudo spread ci sarà

Era stato il grande assente della riunione Bce del 9 giugno. Adesso lo scudo anti spread per lo meno è stato messo allo studio, anche se ancora si sa poco. Se non che gli uffici tecnici di Francoforte hanno mandato di «accelerare il completamento di un nuovo strumento anti-frammentazione» da sottoporre poi al Consiglio direttivo, si legge sulla nota Bce. Ergo: ci sarà un ombrello per evitare eccessive discrepanze di rendimento tra i titoli di Stato dell'Eurozona. Potrebbe essere pronto per il meeting del 21 luglio, che fino a ieri era la data del primo rialzo dei tassi dopo un decennio.

In accoppiata un meccanismo di flessibilità da applicare«nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio Pepp», al fine di «preservare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, condizione preliminare affinchè la Bce sia in grado di realizzare il suoi mandato di stabilità dei prezzi». In pratica, la banca centrale potrà riacquistare i titoli di Stato del piano pandemico Pepp dopo la loro scadenza, con la possibilità di andare oltre le quote definite per ciascun Paese.

Lo spread Btp-Bund ieri ha ritracciato e il rendimento del Btp è sceso al 3,8%. La mancanza di indicazioni più chiare ha impedito che il differenziale scendesse di più (ha chiuso a 227 punti dai 245 di inizio seduta). Piazza Affari fa +2,87 per cento. Bene ma non benissimo, dopo una settimana di attacchi speculativi che hanno portato il Btp a rendere fino al 4% e lo spread con i Bund tedeschi oltre 250 punti. Una tempesta che ha indotto la presidente Christine Lagarde e il suo board a convocare il consiglio direttivo straordinario di ieri per tamponare la situazione.

Un messaggio non troppo velato a Lagarde è arrivato pure dal ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire che ha detto di non volere «brutalità» nella normalizzazione della politica monetaria per non causare «più difficoltà economiche che altro».

La Lagarde, ospite della London Business School, dove ieri ha ricevuto la laurea honoris causa in Economia, ha dichiarato che l'obiettivo della Bce è la «stabilità dei prezzi». Mentre il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni ha sottolineato la necessità «di risposta comune a problemi economici» in affiancamento alla politica monetaria.

Dopo la riunione hanno parlato diversi membri del board Bce. L'olandese Klas Knot ha spiegato, ospite all'evento milanese Young Factor, che in caso di minacce «la prima linea di difesa è usare la flessibilità quindi il reinvestimento nel programma di acquisti e se anche questo non bastasse ricorreremo ad un altro strumento per affrontare la frammentazione dell'Eurozona».

«Una cosa deve essere molto chiara», dice invece l'italiano Fabio Panetta, lo scudo anti-frammentazione «non impedisce la nostra politica monetaria ma è condizione necessaria per portare l'inflazione di nuovo al 2%».

Poco prima dell'esito della riunione straordinaria, era intervenuto anche l'amministratore delegato d'Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: «C'è una componente speculativa sulla dinamica dello spread» perchè a suo parere «tutto quello che è sopra 100/150 punti base è totalmente ingiustificato».

Messina ha poi aggiunto: «È importante che noi in Italia iniziamo a ragionare nella logica di trovare quei piani che possano portarci a una indipendenza anche finanziaria» dalla Bce.

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