Carige crolla in Borsa (-11%) Faro Consob

Occhi puntati sui grandi soci. In caduta anche Mps (-3%), giù il diritto

Monte Paschi e Carige ancora sotto pressione in Borsa. È stata una seduta da dimenticare per le due banche sorvegliate speciali della Bce e della Consob in scia alle tensioni legate ai rispettivi aumenti di capitale a forte diluizione e al nervosismo scatenato sull'intero comparto bancario dalla crisi in Grecia.

Dopo alcune sospensioni al ribasso, la banca ligure ha perso l'11,03% a 5,60 euro e quella senese il 3,31% a 1,78 euro. Pesante anche il diritto legato alla ricapitalizzazione da 3 miliardi di Mps che ha chiuso, la penultima seduta di negoziazione, con un tuffo del 9% a 5,35 euro.

Gli occhi sono comunque puntati sulle mosse dei grandi soci di Carige, che giovedì sera ha definito le condizioni dell'aumento di capitale da 850 milioni che partirà lunedì. Vittorio Malcalza, primo socio con il 14,9% potrebbe portarsi poco sotto il 20%, così come è visto in salita Gabriele Volpi (cui fa capo il 5%) e Aldo Spinelli (che drebbe avvicinarsi al 2%).

I nuovi titoli saranno offerti a 1,17 euro ciascuno, con uno sconto del 35,2% sul «Terp» (prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione), inferiore sia al 40% dell'aumento da 800 milioni dello scorso giugno sia al 38,9% della ricapitalizzazione di Mps. I soci avranno diritto a sottoscrivere sette nuove azioni per ogni titolo in portafoglio. Alla luce di queste condizioni la Consob è scesa in campo. La Commissione, come nel caso del Montepaschi, ha ravvisato il rischio di «anomalie di prezzo» in Borsa per l'aumento e pertanto «monitorerà» con attenzione «l'andamento sul mercato delle azioni». Intanto, il gruppo guidato da Piero Montani ha completato la cessione delle attività assicurative al fondo statunitense Apollo per 310 milioni. Grazie a questo accordo e all'aumento di capitale il Cet 1 si attesterà entro luglio al 12,4%, ovvero al di sopra l'11,5% richiesto dalla Bce.

Quanto al Monte Paschi, infine, l'attenzione è tutta rivolta ai risultati dell'aumento che si chiuderà la prossima settimana

(venerdì scade il termine per esercitare i diritti) e alla scelta del successore del presidente Alessandro Profumo. Di nomi al momento ne circolano pochi, tra questi quello di Pietro Modiano, ex Intesa Sanpaolo e ora alla Sea.

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