Casa, domanda in aumento per abitazione e investimento

Ma 9,2 milioni non se la possono permettere

Casa, domanda in aumento per abitazione e investimento

Sono 9,2 milioni le famiglie escluse dal mercato immobiliare, ossia quelle che per situazioni lavorative e di reddito o per mancanza di una rete familiare, non possono rivolgersi al mercato finanziario. L'analisi emerge dall'11° Rapporto sulla Finanza Immobiliare curato da Nomisma e presentato ieri a Milano. E se molti non possono comperare aumentano comunque, sempre secondo il rapporto, le famiglie che esprimono un'intenzione di acquisto di abitazioni rispetto al 2017: +10,2% del totale. Ossia sono state 2,2 milioni lo scorso anno mentre sono 2,6 milioni quest'anno.

Nello specifico sono 722 mila le famiglie che si stanno già muovendo (2,8%), mentre circa 1,9 milioni esprimono un'intenzione di acquisto nel breve termine (7,4%). Quanto alle fasce di età la propensione più marcata si registra tra i giovani (18-34 anni) ovviamente però solo quelle famiglie caratterizzate da una condizione finanziaria e lavorativa qualificata con un reddito familiare medio di oltre 3.500 euro al mese.

Si registra anche la ripresa delle compravendite di case per investimento, grazie anche al mercato crescente delle locazioni temporanee, che ha raggiunto il 15,4% arrivando a riguardare circa 400 mila famiglie (nel 2017 era il 6,1%). E anche le motivazioni di acquisto di una «seconda casa per uso familiare» si mantengono ancora alte nonostante la tassazione elevata. Si tratta del 18% delle famiglie italiane, circa 476 milia nuclei.

In ripresa, ma ancora appesantito da debito e interessi, il settore delle costruzioni che ha attraversato in questi anni un periodo di profonda crisi dalla quale non pare sia però ancora completamente uscito. «Sebbene le dinamiche dei principali indicatori siano tornate su un sentiero di crescita, l'intero comparto continua a mostrarsi debole e con aree di elevata fragilità»- ha scritto Nomisma nel suo rapporto. L'analisi della struttura finanziaria delle aziende del settore negli anni 2012-2016, si legge nel dossier, mostra un livello di indebitamento ancora elevato soprattutto per le imprese di costruzione di edifici.

Pesano soprattutto «gli interessi passivi che erodono in modo significativo il margine operativo, visto che nel 2016 gli oneri finanziari hanno assorbito oltre il 40% del margine». Da considerare anche l'elevato livello di debiti a breve termine con gli istituti di credito.

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