Economia

Porte blindate e finestre allarmate: ecco come usare il bonus

L’Agenzia delle entrate offre suggerimenti su come rendere più sicure le abitazioni usando il Bonus ristrutturazioni fino al 31 dicembre 2024. Ecco cosa sapere

Porte blindate e finestre allarmate: ecco come usare il bonus

Ci sono novità riguardanti il Bonus ristrutturazioni, così come enunciate dall’Agenzia delle entrate nella Guida ristrutturazioni edilizie aggiornata al 6 ottobre del 2022 nella quale si legge che, oltre ai lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione, è possibile godere della detrazione Irpef del 50% anche per i miglioramenti della sicurezza statica degli immobili oltre a quella antisismica.

Rientrano nell’agevolazione quindi anche le porte blindate e le finestre con sistemi di allarme, oltre a saracinesche, inferriate, recinzioni e cancelli.

Il Bonus ristrutturazioni

Giova ricordare che si tratta di una detrazione del 50% fino a 96mila euro per ogni unità immobiliare che può essere sfruttata fino al 31 dicembre del 2024. Un limite di spesa annuale che riguarda un singolo immobile insieme alle sue pertinenze anche se accatastate separatamente. Nel termine “pertinenze” rientrano, per esempio i magazzini, le cantine, i solai e le soffitte ma anche gli immobili di categoria C/6 come, per esempio, stalle, posti auto e autorimesse purché senza fini di lucro.

Se un intervento di ristrutturazione è realizzato su un immobile adibita anche all’esercizio di un commercio (arti e professioni incluse) la detrazione può essere applicata con una riduzione del 50%, quindi fino al 2024 al 25%, come vedremo più avanti.

Alla detrazione del 50% si aggiunge la riduzione dell’Iva al 10% sulle prestazioni fornite da chi esegue i lavori di ristrutturazione, oltre alla detrazione Irpef del 19% degli interessi pagati sui mutui stipulati per finanziare i lavori di ristrutturazione.

Oltre a ciò, il bonus è applicabile anche alla sostituzione o al rinnovamento di impianti elettrici e idrici e all’istallazione di ascensori nella misura in cui rientrino nei canoni della legge 13/1989 che disciplina l’abbattimento delle barriere architettoniche che prevede, per le spese sostenute soltanto nel 2022, una detrazione del 75%, così come stabilito dalla legge di Bilancio 2022, limitatamente a spese non superiori ai 50mila euro per immobili unifamiliari, 40mila euro per ognuna delle unità immobiliari che compongono l’edifico oppure 30mila euro per unità immobiliare se l’edificio ne conta più di otto. In questi casi la detrazione è da ripartire su cinque quote annuali di medesimo importo.

Il capitolo immobili già ristrutturati

L’agevolazione cambia dinamiche, interpolando un ulteriore passaggio nel calcolo. La detrazione può essere calcolata su un importo pari al 25% del prezzo dell’immobile acquistato. Così, per esempio, se il prezzo dell’immobile è di 100mila euro la detrazione del 50% deve essere calcolata su 25mila euro (il 25% di 100mila euro) e corrisponde al massimo a 12.500 euro.

A partire dal primo gennaio 2025 rimarrà stabile il periodo di ripartizione delle compensazioni Irpef, ovvero 10 rate annuali, ma la detrazione scenderà al 36% per un tetto di spesa massimo di 48mila euro.

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