Economia

Cashback finito: cosa fare per avere i rimborsi

Da domani stop al cashback. I rimborsi per il semestre gennaio-giugno 2021 verranno accreditati entro luglio sugli Iban registrati sulla app Io

Cashback finito: cosa fare per avere i rimborsi

Ha avuto vita relativamente breve il cashback, la misura introdotta dal governo Conte II per combattere l’evasione fiscale e incentivare i pagamenti elettronici premiando l'uso di strumenti digitali come bancomat e carte di credito attraverso un rimborso del 10% della spesa effettuata fino ad un massimo di 150 euro per 50 transazioni.

Oggi, infatti, l'operazione cashback si concluderà con il pagamento delle somme accumulate con i pagamenti delle carte di debito e credito e con il superpremio da 1.500 euro ai maggiori utilizzatori. È quanto ha stabilito la Cabina di regia che si è tenuta a Palazzo Chigi. Viene così cancellata l'operazione prevista per il secondo semestre dell'anno. Una decisione che ha soddisfatto Fdi, che da tempo chiedeva lo stop del cashback così da destinare i fondi per altre attività e settori colpiti dalla crisi economica, ma ha provocato irritazione nel M5s. "Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione", ha affermato il capodelegazione pentastellato Stefano Patuanelli a margine del Consiglio europeo in Lussemburgo. Quindi da domani il cashback non sarà più in vigore. Non si tratta di un addio definitivo in quanto al momento si parla solo di uno stop di 6 mesi. Il governo deciderà in seguito se abolire o meno definitivamente l'iniziativa tanto cara ai 5s.

I rimborsi per il semestre gennaio-giugno 2021 verranno accreditati entro luglio direttamente sugli Iban registrati sulla app Io dove si può vedere il numero delle transazioni effettuate e quelle valide per il rimborso. Non va dimenticato che esiste anche il Super-cashback che mette in palio un premio di 1.500 euro. Sulla app Io è visibile la propria posizione in classifica. Per ottenere il Super-cashback ieri servivano almeno 721 transazioni.

La misura ha, ovviamente, un costo per lo Stato. Per il 2021 è stata stimata una spesa di circa 1,75 miliardi di euro. Una cifra che sarebbe salita nel 2022 a circa 3 miliardi. Un costo giudicato eccessivo dall'attuale governo che preferisce utilizzare quelle risorse per altre misure. Ma sulla scelta dell’esecutivo hanno sicuramente influito le critiche mosse dalla Banca centrale europea che aveva definito il cashback uno strumento "sproporzionato alla luce del potenziale effetto negativo che tale meccanismo potrebbe avere sul sistema di pagamento in contanti e in quanto compromette l'obiettivo di un approccio neutrale nei confronti dei vari mezzi di pagamento disponibili". Lo stesso Draghi ha fatto notare che il cashback non è uno strumento sufficiente per combattere l'evasione.

Al momento non si sa se il cashback verrà sostituito da un’altra misura. Il governo pare sia orientato a mettere in campo un incentivo, forse un credito d’imposta, per gli esercenti che preferiscono i pagamenti elettronici.

Non c’è, però, ancora l’ufficialità.

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