Economia

Cassa Depositi aspetta l'ok dei fondi per Aspi. Atlantia scatta del 4,6%

Il cda di Cdp si aggiorna a oggi e rinuncia alla prelazione sul 50% di Open Fiber

Cassa Depositi aspetta l'ok dei fondi per Aspi. Atlantia scatta del 4,6%

Atlantia ha corso ieri a Piazza Affari (+4,62%). La Borsa si attendeva infatti entro sera l'offerta vincolante di Cdp insieme ai fondi Blackstone e Macquarie per l'88,06% di Aspi. Invece problemi di fuso orario con gli altri fondi investitori hanno «congelato» il cda che resta aperto e si riaggiorna nel pomeriggio di oggi al fine di consentire la contestualità delle determinazioni di tutti i membri del Consorzio. Il board di Cassa ieri ha esaminato il dossier e avrebbe raggiunto una sintesi sullo stesso. Del resto, la «Cassa» è su molti fronti caldi in questi giorni. Oltre al dossier Aspi sul tavolo c'era la decisione per l'esercizio della prelazione sul 50% di Open Fiber (l'altro 50% è già nel portafoglio di Cdp) messo in vendita da Enel.

Su questo 50% c'è una offerta vincolante del fondo australiano Macquarie (lo stesso interessato anche alle autostrade) per una quota che varia dal 40 al 50%. Come ampiamente previsto, Cdp non eserciterà il diritto di prelazione sulla quota ma sta trattando con Enel per restare in maggioranza per poi portare a termine la trattativa con Tim per la realizzazione della rete unica in fibra. La trattativa sulla governance della futura società andrà avanti anche con Macquarie.

Intanto oggi alle 15 si riunirà il cda di Tim per l'approvazione dei conti. Nella stessa occasione verrà presentata la lista dei consiglieri che dovranno essere nominati dalla prossima assemblea della società il 31 marzo. Secondo indiscrezioni, non confermate ma neppure smentite da Cdp, nel cda siederebbe un pezzo da novanta della Cassa ossia Giovanni Gorno Tempini, il presidente. Farebbe parte della lista preparata dal presidente di Tim Salvatore Rossi. Della stessa lista fanno anche parte i cinque consiglieri di Vivendi tra cui Arnaud de Puyfontaine, l'ad di Vivendi.

Non ci sarebbero però problemi di concerto tra i soci di maggioranza in quanto la lista è stata preparata dal cda stesso di Tim e non avrebbe nessuna importanza che, della stessa, facciano parte uomini di Vivendi, che ha il 24% circa della società telefonica e di Cdp che al momento ne detiene il 10% circa. L'entrata di Gorno Tempini fa comunque ben sperare per quanto riguarda la prossima impegnativa trattativa che dovrebbe vedere, in tempi si spera non biblici, la realizzazione della rete unica. Ossia la creazione di una unica infrastruttura per riunire la rete in fibra di Tim e quella di Open Fiber. La fusione eviterà infatti duplicazioni di una infrastruttura vitale per il paese ma estremamente costosa da realizzare.

Intanto, Astm ha chiuso in volata in Borsa con un rialzo del 27,63% appena al di sopra dei 25,6 euro offerti in Opa da Nuova Aurelia Finanziaria (holding Gavio-Ardian) con l'obiettivo di delistare la società da Piazza Affari.

L'operazione rappresenta un ulteriore passo in avanti, da parte del secondo operatore autostradale italiano (dopo Aspi), nell'ambito di una progressiva riorganizzazione della società controllata dalla famiglia di Tortona.

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