Cattaneo a un passo da Telecom

L'ad di Ntv è il favorito alla successione di Patuano. Oggi un cda passerà le deleghe al presidente Recchi

Maddalena CameraSono state ufficializzate ieri mattina le dimissioni dell'ad di Telecom Italia, Marco Patuano. Un lungo tira e molla che ha fruttato all'ex-manager una buonuscita da 11 milioni di euro. Oggi il cda sancirà il passaggio delle deleghe al presidente, Giuseppe Recchi, mentre si attende l'ufficializzazione della nomina del nuovo ad, che quasi certamente sarà Flavio Cattaneo oggi al timone di Ntv (i treni Italo). Tra i papabili Bt ha smentito il coinvolgimento nelle trattative dell'ad della filiale italiana Corrado Sciolla. La forte accelerazione al cambiamento impressa dal socio di maggioranza Vivendi che ha il 24,9%, ha rivitalizzato il titolo, ieri salito del 3 per cento. Il nuovo capo azienda dovrà portare avanti il piano di contenimento dei costi da un miliardo di euro chiesto dal patron di Vivendi, Vincent Bollorè. Sono anche attese decisioni sulla strategia da adottare per Tim Brasil su cui è già stata effettuata una svalutazione per 240 milioni, fatto questo che ha portato alle dimissioni di Patuano contrario all'operazione perché essa avrebbe reso più semplice o la vendita di Tim Brasil o la fusione con Oi. Entrambe sgradite al manager ma a un altro ex-azionista Telecom, ovvero Telefonica che però non riuscì nell'intento di annientare Tim Brasil, il suo diretto concorrente nel Paese sudamericano, dove gli spagnoli controllano il primo operatore mobile, Vivo. A questo punto, a voler pensare male, si capisce perchè per Gvt, l'operatore in fibra brasiliano acquistato dagli spagnoli proprio da Vivendi, sia stata sborsata l'astronomica cifra di 7 miliardi euro.Le strategie per Telecom di Vivendi non sono comunque ancora chiare. Si parla molto della distribuzione di contenuti tv, dato che il gruppo transalpino controlla Canal Plus e da tempo porta avanti una trattativa per l'acquisizione della tv a pagamento Mediaset Premium. Ma a chi immaginava di vedere tutta Mediaset venduta ai francesi lo stesso fondatore e maggiore azionista del gruppo, Silvio Berlusconi ha risposto: «Bollorè è molto interessato ad alcune nostre attività, come la produzione di contenuti, ma non assolutamente a tutta Mediaset». Quanto a Telecom e al taglio dei costi, i sindacati hanno già lanciato l'allarme. «Telecom è stata svenduta ai francesi- ha spiegato Michele Azzola della Cgil- con l'avallo del governo. La società da lavoro a 100mila persone in Italia e gli accordi raggiunti rischiano di generare migliaia di esuberi. Telecom è un'azienda strategica e il presidente del consiglio Matteo Renzi si assume una grave responsabilità». Un allarme concreto dato che, secondo gli analisti, ci sarebbe ampio spazio per un taglio del personale. Basti pensare che il numero di linee domestiche per lavoratore è 226 in Telecom contro le 440 di Orange in Francia e le 333 di Telefonica in Spagna. Sulla base di questi benchmark, Telecom Italia potrebbe vedere una riduzione del personale pari a 17mila unità nel tempo. Un numero molto più consistente rispetto ai 3.300 annunciati recentemente. Sullo sfondo ci sono anche altre strategie legate alla realizzazione della rete a banda ultralarga. Anche se sarà difficile che l'azionista francese possa pensare di vendere l'unico vero asset di valore dell'ex-monopolista, la rete, non c'è dubbio che un accordo con Metroweb, che proprio venerdì scorso ha annunciato investimenti sulla rete in fibra per un miliardo, potrebbe essere più facile.

Tra gli altri dossier aperti c'è quello per la cessione delle torri tlc di Inwit. In campo gli spagnoli di Cellnex e Ei Towers che ha in Mediaset l'azionista di maggioranza. Mercoledì Patuano è intanto stato convocato in Consob per chiarire alcuni punti dei possibili accordi.

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