Economia

Cdp versione recovery: meno sistema, più opere

Con Scannapieco probabile svolta verso un ruolo di pivot di fondi privati per i grandi investimenti

Cdp versione recovery: meno sistema, più opere

La Cdp di Dario Scannapieco sarà uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr attraverso la spinta all'innovazione e alle infrastrutture. Ieri è ufficialmente iniziata l'era del nuovo ad al vertice del gruppo di via Goito al posto di Fabrizio Palermo, con l'elezione del nuovo consiglio di amministrazione, contestualmente al via libera sia al bilancio 2020, chiuso con un utile netto di 2,77 miliardi di euro, sia al dividendo di 2,22 miliardi.

«Discontinuità, ambizione, concretezza e rapidità». Sono queste le parole chiave utilizzate dal manager quale vicepresidente della Banca europea per gli investimenti, in una recente audizione alle commissioni riunite di Bilancio e Politiche Ue. Parole che, lette ora, appaiono una sorta di manifesto di quello che potrebbe essere il nuovo piano industriale di Scannapieco per il gruppo che gestisce 275 miliardi di risparmio postale degli italiani (+4% rispetto al 2019).

È indicativo notare come il manager abbia sottolineato la necessità prima di tutto di «attivare quei meccanismi che consentono alla liquidità di raggiungere gli attori dell'economia reale»; poi di spingere sui canali dell'innovazione per aumentare la produttività media del Paese, anche attraverso l'utilizzo di venture capital in grado di finanziare start up e pmi e, infine, l'urgenza di agire velocemente perché «i tempi del Pnrr non appaiono compatibili con i meccanismi di spesa italiani».

Tutti elementi che lasciano ipotizzare una Cdp che, dopo la recente svolta interventista, «comanderà di meno, ma darà un maggiore impulso allo sviluppo economico del Paese, quale promotore della nostra economia, soprattutto sotto il profilo delle infrastrutture e dell'innovazione», commenta in merito Stefano Caselli, professore di Economia degli intermediari finanziari presso l'Università Bocconi di Milano. Tra gli strumenti che potrebbero essere attivati dalla Cdp per raggiungere questi obiettivi, Caselli cita in particolare le partnership tra pubblico e privato con Cdp anchor investor a garanzia dell'esecuzione e del monitoraggio del progetto e la possibilità di costituire una piattaforma di fondi aperti a investitori terzi. «L'esperienza internazionale di Scannapieco, anche all'interno del sistema di gestione e controllo della Bei e la sua capacità di interagire con i protagonisti del mercato, potrebbero essere funzionali a una eventuale simile evoluzione della Cdp», nota il docente.

Oltre alle linee strategiche, in Piazza Affari aumenta l'attenzione sulle quattro grandi partite in corso di evoluzione. Innanzitutto, quelle riguardanti il ruolo della Cassa nelle nozze tra Nexi e Sia per la creazione del campione nazionale nei pagamenti digitali e in Euronext in seguito all'acquisizione di Borsa Italiana da parte del circuito europeo.

Nel mirino ci sono anche due dossier strategici da sbloccare anche in funzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: la soluzione del nodo di Autostrade per l'Italia e la creazione della rete unica digitale con l'integrazione delle reti di Tim e di Open Fiber che, secondo alcuni analisti, potrebbe anche essere parzialmente rivista.

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