Cimbri: «Non paghiamo le colpe di Ligresti»

UnipolSai avanti tutta. Ieri è arrivato anche il via libera alla fusione a quattro - tra Unipol e le società dell'ex impero dei Ligresti - da parte dell'assemblea di Milano Assicurazioni, con una maggioranza bulgara (il 99,96% del capitale intervenuto pari, complessivamente, al 67,6% del gruppo). Ora rimane solo un ultimo ostacolo da superare, la delibera da parte degli azionisti risparmio della Milano attesa domani mattina.
Carlo Cimbri (nella foto), ad del gruppo (oltre che di FonSai e Unipol), ha avvisato i recalcitranti azionisti delle risparmio che già in passato avevano minacciato di dare battaglia: «Milano Assicurazioni stand alone è più fragile dal punto della solvency e non si può escludere che, in futuro, possa essere necessario un aumento di capitale». In caso di un «no» all'integrazione a quattro da parte dei soci di risparmio, il rischio per Milano Assicurazioni è quello di rimanere, ha precisato Cimbri, «una compagnia controllata da UnipolSai, con un perimetro che si ridurrebbe per effetto della cessione di un ramo d'azienda (a iniziare dal marchio, in attesa di essere venduto insieme ad altri asset come previsto dalle condizioni imposte dall'Antitrust all'operazione, ndr), e con prospettive di redditività e apprezzamento autonome, largamente inferiori a quelle che la compagnia avrebbe integrandosi nella in UnipolSai».
Il manager ha quindi ricordato come, in ogni caso, il progetto UnipolSai andrebbe avanti con una fusione a tre. Il rischio di una bocciatura è stato comunque ridotto al minimo dopo l'acquisizione da parte di Unipol, del 26,55% del capitale delle risparmio. Cimbri ha poi gelato i piccoli azionisti della vecchia FonSai che gli chiedevano di indennizzare le perdite subite a causa della gestione dei Ligresti e della successiva maxi ricapitalizzazione di salvataggio da 1,1 miliardi attraverso cui, Unipol, ha assunto il controllo del gruppo, e molti di loro sono stati estromessi dal capitale. «Non è ammissibile - ha tagliato corto l'ad - uno sciacallaggio su quello che è oggi la società, sui soldi e sul rischio che si sono assunti migliaia di azionisti che hanno creduto in questo progetto. Mi dispiace per gli azionisti che ci hanno perso i soldi, ma come gruppo Unipol non me ne posso fare carico», la replica alle richieste del Movimento consumatori.

Sempre Cimbri ha respinto al mittente anche l'idea di devolvere i proventi delle azioni di responsabilità promosse contro i Ligresti (a cui Unipol chiede 245 milioni): «Vedremo che cosa recupereremo dalle azioni di responsabilità, anche se temo che saranno enormemente inferiori ai buchi lasciati». La maxi ricapitalizzandone, ha infine sottolineato Cimbri, ha evitato la chiusura o la liquidazione della stessa FonSai.

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