Maddalena CameraIl cuore verde di Ladurner diventa cinese senza però lasciare la nativa Bolzano, dove resterà il quartier generale. E non è un caso che questa azienda, scelta dal colosso cinese Zoomlion per esportare nel paese più inquinante e inquinato del mondo, sia nata in quella che una recentissima statistica ha definito la città più «vivibile» d'Italia. Ieri è arrivato l'atto finale di un percorso aperto a giugno quando venne firmata la lettera d'intenti tra l'azienda italiana e i cinesi. «Non è un'operazione finanziaria - ha spiegato il numero uno di Zoomlion, quotata alla Borsa di Shenzen, Zhan Chunxin - ma una vera e propria integrazione industriale. Abbiamo obiettivi di mercato molto chiari. Sappiamo che la Cina sta andando verso questa importante sfida e che è una delle priorità dell'agenda del Governo. Il Paese sta dando molto peso al tema dell'ambiente e, quindi, ci aspettiamo importanti investimenti. Al momento siamo ancora al punto di partenza ma grazie alle sinergie che verranno sprigionate dall'aggregazione con Ladurner posso tranquillamente aspettarmi tassi di crescita dal 50 al 100%». L'azienda altoatesina, leader nella trasformazione dei rifiuti, ad oggi può contare su un giro d'affari che viaggia sui 60-70 milioni e dunque, secondo il magnate cinese, questi numeri potranno facilmente raddoppiare nell'arco di pochi anni. «L'operazione - ha detto il vice presidente di Zoomlion, Frank Zhang, che guida la divisione ambiente del gruppo - passa attraverso un investimento di 67 milioni tra acquisto azioni e aumento di capitale, grazie al quale il gruppo avrà il 57% di Ladurner, mentre il nostro socio Mandarin Capital (fondo di private equity che opera sull'asse Europa e Cina, ndr) avrà il 18%. Al termine del processo la famiglia Ladurner resterà col 25%». Ad oggi Ladurner gestisce 30 progetti in Europa nella progettazione, costruzione e gestione di impianti per il trattamento dei rifiuti solidi e la produzione di energia rinnovabile dalla spazzatura, liquidi e da biomasse agricole. Zoomlion invece è leader nella produzione di macchine per la salvaguardia dell'ambiente oltre che nella ricerca e nello sviluppo del settore con oltre 20 anni di esperienza. Ora però con la frenata dell'economia in Cina e i cambiamenti delle politiche d'investimento di Pechino, il gruppo ha registrato una caduta dei ricavi.
Per riagganciare la crescita, quindi, ha accelerato sulla diversificazione, puntando soprattutto su due mercati: quello dei macchinari agricoli (visto che l'agricoltura in Cina è ancora a bassa industrializzazione) e quello dell'ambiente. Il progetto cinese di Ladurner è quello di aggredire il mercato dei rifiuti alimentari che potranno essere trasformati grazie alla tecnologia italiana in biogas e rifiuti biodegradabili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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