Economia

Confagricoltura-JTI Italia: nuovo bando per progetti agricoltura sociale

Si rinnova Agro-social: Seminiamo Valore, il programma di Confagricoltura e JTI Italia che mette al centro l'agricoltura e le aziende agricole

Confagri-JTI Italia: nuovo bando per progetti agricoltura sociale

Puntare sull'agricoltura sociale per dare vita a modelli collaborativi sostenibili ed ecologici e, al tempo stesso, contribuire allo sviluppo del territorio italiano, con un occhio di riguardo per le aree più critiche. È con queste premesse che si rinnova Agro-social: Seminiamo Valore, il programma di Confagricoltura e JTI Italia (Japan Tobacco International), che mette al centro l'agricoltura e le aziende agricole.

Dopo il successo conseguito un anno fa, il progetto si è rinnovato per una seconda edizione ancora più ambiziosa della precedente. Il bando per il 2021 è stato presentato durante un evento in diretta streaming da Palazzo Valle, a Roma, alla presenza delle istituzioni. Presenti Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, Lorenzo Fronteddu, Direttore Corporate Affairs & Communication di JTI Italia e Gian Marco Centinaio, sottosegretario di Stato Mipaaf. Per l'occasione, il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha introdotto il tavolo del lavoro con un videomessaggio.

Gli obiettivi del progetto

Prima di presentare il nuovo bando è tuttavia importante capire il senso di una simile iniziativa. Un'iniziativa creata principalmente per conseguire due obiettivi: favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali di crescita sostenibile dei territori, oltre che incentivare iniziative di inserimento sociale e lavorativo dei soggetti e delle aree più deboli.

Tutto ruota attorno al ruolo svolto dall'agricoltura sociale all'interno della società. Un ruolo multifunzionale, attento ai temi ambientali e sociali, al rilancio del territorio e dell'economia, e alla produzione di alimenti e prodotti di qualità. Un ruolo fondamentale per il welfare del Paese, riconosciuto anche dal ministro Stefano Patuanelli. "È essenziale dare un sostegno politico che mantiene i suoi capitali in un modello virtuoso per offrire servizi alla comunità, nella logica di responsabilizzare l'intero territorio italiano", ha dichiarato Patuanelli.

L'importanza dell'agricoltura sociale

È per questo che l'agricoltura sociale e le iniziative a essa collegate meritano una decisa protezione politica, così da sostenere la comunità e i soggetti più fragili. Ed è per questo che la seconda edizione del bando presenta due caratteristiche inedite. Intanto l'iniziativa ha un carattere nazionale, ed è quindi aperta a candidature per la realizzazione di progetti provenienti da ogni parte d'Italia. Il bando 2021 si rivolge inoltre a tre categorie specifiche, le stesse situate al centro della strategia italiana del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza) nonché più colpite dagli effetti della pandemia: imprenditoria femminile, rilancio delle aree interne e sviluppo per il Sud.

La sfida più importante dell'iniziativa riguarda il superamento delle diseguaglianze - vecchie e nuove - le quali dovranno essere neutralizzate grazie a progetti di crescita sostenibile e all'instaurazione di modelli inclusivi. Del resto negli ultimi anni l'agricoltura sociale è cresciuta moltissimo, arrivando a contare oltre 30 mila addetti. I margini di crescita sono enormi, e soltanto con un dialogo tra istituzioni, imprese e associazioni sarà possibile non solo far ripartire i territori, ma anche rafforzare il senso della comunità, garantire la sostenibilità e combattere le citate diseguaglianze, tanto economiche quanto sociali.

La seconda edizione del bando

L'obiettivo del bando della seconda edizione è in linea con il PNRR del governo. In parte lo abbiamo accennato, ed è quello di contribuire alla riduzione del divario economico-sociale del nostro Paese, oltre che creare occupazione, sostenere la transizione verde e migliorare la capacità di ripresa dell'Italia puntando su produttività e specificità dei singoli territori. "Crediamo e investiamo da tempo nell'agricoltura sociale come modello di attività aperta non solo agli imprenditori agricoli professionali, ma anche a chi, attraverso l'agricoltura, è impegnato ad avviare modelli di sviluppo sostenibili e innovativi", ha spiegato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

Come funziona il bando? Una giuria di esperti selezionerà in ciascuna delle tre categorie individuate le tre migliori idee progettuali di agricoltura sociale presentate, premiandole con un finanziamento pari a 40 mila euro destinato a ognuno dei vincitori. Ricordiamo che il bando è rivolto alle aziende agricole, ma anche a imprese sociali, fondazioni, start-up innovative e soggetti interessati all'agricoltura sociale. È possibile accedere alla prima fase del bando cancidando le proposte entro il 15 luglio 2021. Per maggiori informazioni si rimanda al sito www.coltiviamoagricolturasociale.it.

Il ruolo delle istituzioni

Alla presentazione del bando era presente anche il sottosegretario di Stato Mipaaf, Gian Marco Centinaio. "Questa iniziativa è arrivata in un momento storico particolare, nel bel mezzo di una pandemia, ed è quindi ancora più importante. Il bando è uno sprono per tutti i soggetti coinvolti nel mondo agricolo e non solo", ha affermato Centinaio. Il mondo agricolo, infatti, "ha le carte in regola per supportare" la ripartenza del Paese. Ma anche le istituzioni, come detto, dovranno fare la loro parte sostenendo le filiere che hanno subito gli effetti nefasti della pandemia.

Da parte del governo c'è attenzione. Le istituzioni stanno ascoltando le richieste che arrivano dal mondo agricolo, in particolar modo dal mondo dell'agricoltura sociale. "Si possono aiutare le imprese e gli imprenditori agricoli, anche quelli che non si sono ancora approciati a questo mondo. In che modo? Dal punto di vista economico, ma anche promuovendo i loro prodotti e il made in italy che, in generale, merita di essere valorizzato. I piani di ripresa del Paese servono per aiutare le persone e le famiglie più fragili. Il compito dello Stato è quello di essere dalla loro parte", ha aggiunto Centinaio, sottolineando, in merito alla sostenibilità della filiera del tabacco, che c'è stato un primo incontro con il Mef e che "serviranno maggior dialogo e una maggiore considerazione degli imprenditori agricoli che stanno investendo in prodotti di qualità".

Intervista a Lorenzo Fronteddu, Direttore Corporate Affairs & Communication di JTI Italia

Che cosa rappresenta il bando Agro-Social: Seminiamo Valore e quali sono le novità rispetto al passato?

"Agro-Social: seminiamo valore ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali sostenibili che integrino progetti di inserimento sociale e lavorativo dei soggetti più deboli. Il focus è appunto sull’agricoltura sociale, un settore in cui l’Italia è leader in Europa. Per noi di JTI Italia rappresenta la sintesi perfetta della nostra sensibilità verso la sostenibilità ambientale e sociale, dimostrata dalle tante campagne portate avanti in questi anni, e la nostra attenzione per il mondo agricolo italiano, in cui da ormai oltre un decennio investiamo risorse notevoli.

Le novità rispetto alla prima edizione sono principalmente due: innanzitutto, il bando è ora aperto a tutto il territorio nazionale; inoltre sono previste tre diverse categorie – particolarmente colpite dagli effetti della pandemia e al centro della strategia italiana del PNRR - ossia l’imprenditoria femminile, il rilancio delle aree interne e lo sviluppo per il sud. Importante anche sottolineare che è aumentato il peso economico del bando, che distribuirà complessivamente ben 120.000 euro tra i diversi vincitori".

Qual è l'impegno e quale il ruolo di JTI all'interno di questo progetto?

"Innanzitutto il nostro impegno riguarda il sostegno economico al bando. Questo rispecchia una filosofia che da sempre caratterizza le nostre iniziative: alle parole, che pur sono importanti, vogliamo sempre far seguire anche i fatti, andando concretamente a contribuire alle cause che appoggiamo.

In un periodo in cui parlare di sostenibilità e inclusione rischia di diventare soprattutto una moda, vogliamo distinguerci per serietà e concretezza, andando a dare un aiuto reale ed oggettivo. Oltre a questo, contribuiremo a dare massima visibilità al bando e, in futuro, ai vincitori, perché crediamo che far conoscere iniziative e progetti validi possa essere un motore per generarne altri, attivando circoli virtuosi di cui tanto abbiamo bisogno".

Perché è oggi importante investire in progetti di agricoltura sociale? Come si inseriscono nella visione di futuro sostenibile per JTI? Ci sono altri investimenti o progetti in programma?

"L’agricoltura sociale è un modello virtuoso in cui si coniugano politiche di welfare, produttività e sostenibilità ambientale. Come dicevo prima, è un settore in cui l’Italia è un’eccellenza, dunque può rappresentare una leva importantissima per una ripartenza del Paese che non lasci indietro nessuno. I progetti di agricoltura sociale richiedono inoltre un forte dialogo tra imprese, territori e Istituzioni, un aspetto su cui noi di JTI Italia abbiamo sempre puntato.

Senza questo confronto costante, infatti, viene a mancare la visione d’insieme e diventa impossibile sviluppare modelli produttivi e di consumo in grado di garantire sostenibilità economica, sociale e ambientale. Per il 2021 il bando sarà il nostro focus principale nel campo dell’agricoltura sociale, ma a breve annunceremo grandi novità su altri fronti, in particolare quello della sostenibilità ambientale relativamente al corretto smaltimento dei piccoli rifiuti e alla sostenibilità urbana. Dopo il successo delle campagne dell’anno scorso, siamo pronti a ripartire con nuove iniziative che speriamo avranno un impatto ancora maggiore".

Quali sono le priorità a cui lavorare per poter cogliere al meglio l’opportunità del PNRR per lo sviluppo del comparto agricolo?

"Il PNRR è un'occasione unica per programmare il rilancio del Paese, adottando una visione di lungo periodo che metta al centro la crescita economica e occupazionale, sempre nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale e sociale. In questo senso, il comparto agricolo è strategico, per la capacità intrinseca dell’agricoltura di generare benefici per l’intera società. La nostra esperienza di oltre 15 anni di investimenti nel comparto agricolo ci ha permesso di costruire un sistema di scambio virtuoso con i nostri interlocutori, coniugando le politiche di welfare con la crescita dei territori.

Ma molto altro c’è ancora da fare: l’auspicio è che la collaborazione tra pubblico e privato possa continuare e strutturarsi ulteriormente per un'efficace programmazione degli investimenti nel settore. A questo dovrebbe aggiungersi un ripensamento del fisco, proprio allo scopo di facilitare gli investimenti e garantire a tutti gli operatori stabilità e chiarezza, oltre a mettere in sicurezza il gettito per lo Stato.

Queste sono le priorità necessarie per un’efficace programmazione sui territori e per dare anche il giusto sostegno alla filiera agricola, che deve restare competitiva seguendo i mutamenti del mercato".

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