Economia

Confermato il rating dell'Italia. Ma l'outlook rimane negativo

Standard and Poor's conferma il rating dell'Italia (BBB). Ma avverte: "Crescono rischi per la posizione fiscale di Roma"

Confermato il rating dell'Italia. Ma l'outlook rimane negativo

Standard and Poor's conferma il rating di lungo termine sul debito italiano (BBB), lasciando però l'outlook negativo. La situazione, insomma, non è cambiata un granché rispetto allo scorso ottobre, quando però l'outlook passò da positivo a negativo.

Nel comunciato diffuso da Standard and Poor's si legge che "i rischi per la posizione fiscale dell'Italia stanno crescendo". Secondo le analisi degli economisti, il 2019 sarà segnato da un deficit di bilancio del 2,6% del Pil, rispetto all'obiettivo del governo del 2,4. Inoltre, il debito pubblico italiano potrebbe crescere nei prossimi anni arrivando al 132,7% del Pil nel 2022.

S&P detta però le regole, affermando che potrebbe tagliare il rating italiano entro i prossimi 24 mesi se dovessero aumentare deficit e debito sopra "le nostre stime", se dovesse verificarsi "un marcato deterioramento delle condizioni finanziarie del governo italiano e delle sue banche", se "il cambio di politiche indebolisse la crescita potenziale italiana". Allo stesso tempo l'agenzia spiega che potrebbe riportare l'outlook a stabile da negativo nel caso in cui "dovesse vedere una ripresa economica in Italia, una crescita dell'occupazione e un miglioramento delle finanze pubbliche". Tutte sfide che il nostro Paese dovrà affrontare nei prossimi mesi. E il cui esito appare ancora oggi incerto.

Nel mirino dell'agenzia ci sono soprattutto le ultime decisioni del governo in materia di economia: "A nostro avviso, l'attuale piano economico e di bilancio del governo ha avuto un ruolo nell'ingresso dell'economia italiana in una recessione tecnica durante la seconda metà del 2018". A pesare, si legge sempre nel comunicato diffuso da Standard and Poor's, anche "l'incertezza riguardo il percorso dei conti pubblici" che ha provocato l'aumento dei "costi di indebitamento durante l'estate 2018".

Sebbene l'obiettivo, scrive S&P, "fosse quello di fornire un maggiore slancio, le mosse di bilancio del governo sembrano essere state controproducenti per molti aspetti, dati i loro effetti negativi sulle condizioni finanziarie e sui costi di finanziamento per le banche italiane".

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