Economia

Conti sprint per Mediobanca. Oggi il test dell'assemblea

Nella trimestrale profitti oltre le attese e commissioni record. Attesa per il voto di Del Vecchio e Caltagirone

Conti sprint per Mediobanca. Oggi il test dell'assemblea

Mentre si scaldavano i motori per l'assemblea degli azionisti di oggi, Mediobanca ha svelato una trimestrale migliore delle attese degli analisti e rinviato a data da destinarsi le risposte sui rapporti tra i suoi azionisti e sulla partita di Generali (di cui Piazzetta Cuccia ha il 12,9% del capitale e il 17,2% di diritti di voto) in vista del rinnovo del cda previsto ad aprile. In Piazza Affari il titolo ha chiuso la seduta sostanzialmente invariato a 10,44 euro.

Proprio il contributo del Leone ha rappresentato sui conti del trimestre 95 dei 262 milioni di utili registrati dalla merchant bank (in aumento del 31% sul 2020 e superiore ai 225 milioni attesi dal consenso) che ha chiuso il periodo con 706 milioni di ricavi (+13% rispetto a un anno fa) grazie anche a commissioni da record (per 203 milioni, in rialzo del 7%) e, a livello di patrimonializzazione, un Cet1 ratio al 16,1% (dal 16,3% di giugno). Quanto al prossimo futuro, Mediobanca prevede un trimestre in miglioramento quanto a volumi creditizi, masse in gestione e pipeline su advisory e capital market, anche se condizionato all'andamento dei mercati, e un costo del rischio confermato sui livelli contenuti.

L'ad Alberto Nagel si presenta così con un full all'appuntamento con gli azionisti che, nonostante si svolga tramite deleghe, potrebbe riservare sorprese. In assemblea dovrebbe intervenire, secondo una prima stima, il 70% circa del capitale compresi Leonardo Del Vecchio (al 18,9% del capitale) sia Francesco Gaetano Caltagirone (al 3%), i due soci big che, negli ultimi mesi, hanno dichiarato guerra a Piazzetta Cuccia sul suo principale investimento, Generali, dando vita con Fondazione Crt a un patto di sindacato sul capitale del Leone (al 13,4%, sempre che i due imprenditori non proseguano con lo shopping). Mediobanca punta al terzo mandato di Philippe Donnet al vertice di Generali, mentre i pattisti chiedono un rinnovo e una spinta sull'M&A. E proprio lo scontro su Trieste, con tutte le sue implicazioni, è stato al centro delle domande della presentazione dei dati. Nagel, tuttavia, non si è esposto. Il nostro compito è gestire il gruppo e portare risultati per tutti gli azionisti. Siamo concentrati su questo e tutto quello che facciamo è finalizzato a migliorare la performance economica e finanziaria del gruppo. Sul resto non siamo interessati né compete a noi dare giudizi sui nostri azionisti ha commentato, liquidando così la questione che tiene Piazza Affari con il fiato sospeso.

Oggi, intanto, l'assemblea di Piazzetta Cuccia delibererà il bilancio 2020, la proposta di dividendo (0,66 euro per azione corrispondente a un payout del 70%), il piano di riacquisto di azioni proprie sul buyback sul 3% del capitale, la politica di remunerazione (su cui un anno fa Del Vecchio aveva espresso un voto contrario) e, in ultimo, in sede straordinaria, la sterzata sulla governance voluta dal patron di Luxottica, attenuata dalla revisione di Piazzetta Cuccia e apprezzata dai proxy. La proposta prevede l'eliminazione del vincolo dei tre dirigenti di Mediobanca in cda e l'aumento dei rappresentanti dei soci di minoranza con un posto riservato agli istituzionali.

Vedremo dunque come voteranno i due grandi soci privati.

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