Economia

Soldi sul conto? In quanto tempo (e come) si dimezzano

Meglio conservare i soldi sul conto corrente pagando numerose tasse con il rischio che perdano di valore o provare ad investirli per aumentare il capitale? Ecco quali sono i pro e i contro

Soldi sul conto? In quanto tempo (e come) si dimezzano

I soldi sul conto corrente possono aumentare di valore o diminuire, dipende dall'uso che se ne fa. A prescindere da ciò, sono molte le tasse che fanno "assottigliare" i nostri risparmi se questi rimangono "fermi" per troppo tempo.

Come vengono "tassati" i conti

In molti accumulano soldi e li lasciano lì perché, nel dubbio, è più facile non far nulla ma imposta di bollo, costo di gestione del conto ed inflazione agiscono come falchi sui risparmi dimezzando il valore (nominale ed effettivo) dei risparmi. Il numero preciso degli anni è in gran parte funzione del tasso d’inflazione: in pratica, considerando tasse e commissioni, con un carovita medio annuo del 3% potrebbero bastare circa 15 anni per dimezzarli, sia in termini di spese effettive che di perdita di potere d’acquisto.

Quanto valgono 10mila euro sul conto

Prendiamo come esempio 10mila euro: quanto valgono questi soldi depositati sul conto o sotto il materasso 20 anni fa? Come riportato da proiezionidiborsa, la strada da percorrere non dovrebbe essere ostica specialmente quando l’inflazione è bassa come è accaduto nel 2020 ma, in questi casi, anche i rendimenti sul reddito fisso sono bassi. A questo punto bisogna capire qual è il tasso medio annuo futuro dell’inflazione e, a quedsto, si somma l’incidenza dei costi bancari. In generale, questi ultimi pesano (in termini %) sempre di meno al crescere dei risparmi gestiti. Il secondo passo è individuare un prodotto che consenta di coprire quella serie di costi: per capitali di piccola entità potrebbe bastare un solo prodotto per lo scopo ed evitare la tagliola delle commissioni su più prodotti d’investimento.

Quando conviene investire

Coloro i quali vogliono far "crescere", invece, il proprio patrimonio, l’investimento azionario è praticamente quasi obbligatorio ma servono tre fattori fondamentali: propensione al rischio, adeguato periodo di tempo dell’investimento ed una pianificazione eccellente, aiutati magari da esperti di fiducia del settore. In questo terzo caso, tuttavia, l’esito finale è quello che in teoria apre a qualsiasi scenario: crescita, conservazione e perdita del capitale di partenza. In ogni caso, è questo l’unico percorso che consente di poter raddoppiare il capitale di partenza o comunque consentire aumenti anche "piccoli" del 10%, 20% o 30%. Di fondamentale importanza è operare con giudizio, cioè con una pianificazione mirata e curata in tutti i dettagli oltre ad avere la pazienza di concedere al tempo la possibilità di fare il suo decorso.

Non bisogna avere premura, soltanto un po' di pazienza.

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