Economia

Costi, prelievi e pagamenti: ecco il 2021 dei conti correnti

I limiti dell'utilizzo di contanti diminuiranno fino a 1000 euro nel 2022: un bel salto indietro nel tempo che riporta al governo Monti

Costi, prelievi e pagamenti: ecco il 2021 dei conti correnti

Conto corrente, tra le novità in programma nel prossimo 2021 rientrano in primis il rischio di blocco legato all'inadempienza dei pagamenti obbligatori e la necessità di adeguarsi al nuovo standard di sicurezza Psd2 previsto dall'autorità bancaria europea (Eba).

Anche il mancato pagamento di sole 3 mensilità, e per un totale di appena 100 euro, sarà sufficiente per avviare la sospensione automatica dei Rid, con annesso rischio di sospensione del conto corrente. Una preoccupazione in più sia per le famiglie che per piccole/medie imprese già falcidiate dalla crisi, che non avranno più la possibilità di dilazionare i pagamenti di utenze e adempimenti di vario genere (ad esempio anche gli stipendi od i contributi previdenziali).

La Psd2 è invece un duplice sistema di identificazione che sarà utilizzato al fine dichiarato di proteggere le transazioni concluse con pagamento elettronico. In vigore dal 1 gennaio 2021 (anche se ci sarà una tolleranza massima di 3 mesi per adeguarsi), il metodo prevede lo sfruttamento di un'applicazione da scaricare sullo smartphone. Su di esso sarà infatti inviato un codice applicabile in un'unica occasione da utilizzare pobbligatoriamente er poter procedere correttamente al pagamento tramite carta di credito. La conferma finale dovrebbe avvenire invece tramite una verifica biometrica dell'identità dell'acquirente (impronta digitale o riconoscimento facciale.).

Un altro aspetto da tenere presente nella gestione di un conto corrente è quella connessa al prelevamento di contanti, un'operazione che non dovrebbe avere alcun limite se non quelli imposti dalle disponibilità della filiale.

Quando, tuttavia, la cifra diventa abbastanza importante, nonostante che chiunque sia libero di "svuotare" il proprio conto e chiuderlo in ogni momento, possono scattare dei controlli a causa dei sospetti della stessa banca presso cui si sta svolgendo l'operazione. La segnalazione di movimenti di denaro inusuali può portare ad allertare l'Unità di infornìmazione finanziaria. Di fatto, per evitare che si attivi la "macchina" del Fisco, pur essendo il contribuente in buona fede e non un evasore fiscale, sarebbe buona norma evitare dei prelevamenti di contanti superiori ai 10mila euro.

Per quanto concerne lo spauracchio sanzioni, invece, quella che dovrebbe preoccupare maggiormente i cittadini resta soprattutto la violazione del limite dei pagamenti in contanti imposto dal governo. Se, infatti, fino al al 30 giugno 2020 questo era ancora fissato a 3mila euro, a partire dal 1 luglio è stato ulteriormente abbassato fino a raggiungere un tetto di 2mila euro. Tetto che, secondo i piani dell'esecutivo giallorosso, rimarrà invariato ancora per tutto il prossimo anno. Un'ulteriore stretta, invece, è prevista a partire dal prossimo 1 gennaio 2022, quando il limite dell'utilizzo di contanti nei pagamenti sarà fissato a soli 1000 euro. La solita filastrocca recita come motivazione ufficiale il combattimento dell'evasione fiscale, e la promozione a vari livelli dell'oramai celebre cashback e della lotteria degli scontrini è mirata proprio a "sedurre" il contribuente con lo scopo di farlo entrare nel circolo del pagamento elettronico. La realtà è che agendo in questa direzione l'esecutivo ha intenzione di fare un bel salto indietro nel tempo fino al 2011, anno in cui il governo Monti (tanto avversato dai CinqueStelle in tempi non sospetti) aveva fissato il tetto massimo del pagamento in contanti proprio a 1000 euro. Oltre a ciò, ovviamente, il disincentivo dell'utilizzo del contante e le varie modalità di promozione del cashless non fanno altro che spalancare una bella finestra sui conti degli italiani che vi vorranno aderire.

Per la trasgressione della norma sono previste pesanti multe, commisurate all'entità della violazione stessa: da 2mila a 50mila euro per operazioni fino a 250mila euro, da 15mila a 250mila per cifre superiori.

Tornando alla normativa attualmente vigente, quindi, resta il divieto di pagare importi in contanti pari o superiori a 2mila euro nella stessa giornata ed allo stesso soggetto. C'è qualche modo per andare oltre a questo tetto senza incorrere nelle pesanti sanzioni? Le uniche possibilità previste sono il ricorrere ad un pagamento frazionato (ovviamente se ciò è previsto dalla trattativa) oppure ad un contratto stipulato tra le due parti interessate. Tutto, comunque, deve essere fatto in modo trasparente e perfettamente documentabile, con l'esplicita indicazione delle motivazioni alla base della dilazione.

Per quanto riguarda, invece la questione del costo del conto corrente, stando a quanto riferito dal Sole24Ore questa è arrivata a 88,5 euro (+ 1,6 euro rispetto al 2019). L'aumento significativo, tuttavia, riguarda proprio i conti online, che hanno registrato nel 2020 un incremento di 5,9 euro rispetto allo scorso anno. Spese fisse in aumento anch'esse (+ 2,1 euro) fino ad arrivare a 57,6 euro, mentre quelle variabili sono in calo (- 0,5 euro per un totale di 30,9), così come i canoni delle carte di debito (- 0,6) e delle carte di credito (- 1 euro).

Tali aumenti sarebbero strettamente connessi al netto incremento del numero di carte di credito/debito in possesso dei correntisti e dalle più numerose operazioni di pagamento con tali strumenti (non inciderebbero invece le variazioni dei costi di commissione). Il dato è ovviamente "appesantito" dal maggiore uso delle carte in questo periodo di chiusura forzata e limiti imposti dal governo ai suoi cittadini.

Secondo una fin troppo ottimistica stima, la Bce sostiene che il 60% degli italiani a luglio avrebbe dichiarato che proseguirà "certamente" nell'utilizzo di questi mezzi anche dopo la crisi sanitaria, mentre il 34% "probabilmente" lo farà.

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