Economia

"Il coraggio di reinventarsi è la vera forza del Salone del Mobile"

Maria Porro, presidente di Assarredo: "L'edizione di settembre sarà unica per bellezza, qualità e prodotti di design presentati per la prima volta. La decisione unanime del cda di Fla Eventi ha ottenuto consenso e condivisione da parte di aziende e territori che fanno squadra per contribuire alla ripartenza del Paese"

"Il coraggio di reinventarsi è la vera forza del Salone del Mobile"

“La capacità di un leader è la capacità di interpretare i tempi, ed è da sempre, la vera forza del Salone del Mobile.Milano. E ancora una volta, l’ha dimostrato con la decisione, presa con coraggio all’unanimità dal Cda di Federlegno Arredo Eventi, di allestire l’edizione di settembre, reinventandosi e seguendo un copione innovativo e unico. Una svolta importante in un momento così complesso come quello che stiamo vivendo”.
A parlare è Maria Porro, presidente di Assarredo, la grande associazione di FederlegnoArredo che rappresenta un’eccellenza manifatturiera del Made in Italy con circa 71.500 imprese, oltre 307.000 addetti e un fatturato di 39.088 di euro (consuntivi 2020 Centro Studi FederlegnoArredo).

“Il mondo delle aziende del design ha saputo trovare una sua unità scegliendo di confermare il Salone del Mobile dal 5 al 10 settembre a Rho Fiera Milano. Una scelta coraggiosa perché fare le cose in modo diverso, mettendo sempre al centro la qualità, l’innovazione e i prodotti, presuppone anche la capacità di reinventarsi e proprio questa capacità sarà il principale motore di questa edizione unica, in presenza”.

“Per tutti noi un altro anno senza Salone sarebbe stata una sconfitta, soprattutto per le aziende, in particolare quelle che da sempre sono una presenza costante. Penso alla mia come a tante altre, perché tutti insieme siamo il Salone: il momento di business corale in cui il settore del design, senza divisioni di territori, si riconosce ed è riconosciuto nel mondo proprio perché si presenta con tutta la sua forza, differenza, bellezza, creatività e qualità. Per questo penso che la soluzione trovata sia in grado di rispettare le sue radici, l’anima, trovando il modo di renderlo realmente realizzabile in un anno come questo. C’è un vero legame viscerale fra aziende e manifestazione e la pandemia non è riuscita a interromperlo".

Il Salone del Mobile numero 59 sarà inedito, innovativo nel format con una curatela d’autore e allestimenti che faranno da filo conduttore alla visita. Qualità in primo piano, da sempre cifra distintiva della kermesse.
“Sarà un’esperienza immersiva – spiega Maria Porro - dove i protagonisti saranno i prodotti e i progetti studiati dalle aziende nell'ultimo anno e che nessuno ha ancora avuto modo di vedere. Il visitatore professionale, il buyer, l'architetto, l'arredatore, avrà la possibilità di vedere fisicamente per la prima volta tutte le novità nei padiglioni di Fiera Milano".

“E ci sarà anche la grande novità del Salone phigital: (fiera fisica e digitale, ndr) uno strumento innovativo per le aziende, che farà da amplificatore di tutte le iniziative in programma all'interno della Fiera, sia di prodotto che culturali. Un progetto sfidante, la nuova modalità per raggiungere in modo capillare ed efficace anche mercati lontanissimi. Affiancherà la fiera fisica che rimane imprescindibile. Per il design e l’arredo in generale solo l’esperienza diretta consente di far scoprire la qualità, la vera la chiave del business”.

“Le difficoltà espresse inizialmente da alcune aziende erano legittime, perché partecipare a un evento come il Salone richiede un grandissimo investimento, non solo economico ma anche di progetto, idee, organizzazione e certezze che, purtroppo, in questo scenario in continuo mutamento non era sempre possibile avere. La scelta di trovare una strada alternativa che vedesse come centrali le aziende, ma allo stesso tempo consentisse che il Salone si potesse svolgere in presenza e in sicurezza è stata la soluzione più corretta, l’opportunità di reinventarsi in un anno speciale, di fare squadra ancor di più come sistema di aziende rappresentative di più territori, con la città di Milano e con le istituzioni”, sottolinea la presidente di Assarredo.

“Ci tengo a sottolineare che siamo stati tutti molto colpiti dagli attacchi subiti da alcune aziende e territori. Come presidente di Assarredo – continua Porro - ho raccolto dubbi e legittime perplessità, espresse in modo trasparente e trasversale da diversi territori e aziende di ogni dimensione. Il cda di Fla Eventi si è posto in ascolto e la decisione presa risponde ai limiti espressi dal tessuto imprenditoriale. Sarà un’edizione che ha nell’unicità il suo tratto distintivo. Siamo pronti a raccogliere questa sfida, e segnali positivi stanno arrivando proprio dalle aziende, anche da quelle che avevano espresso dubbi: di fronte a un progetto inedito si dicono soddisfatte e pronte a partecipare. Ci premeva trovare una soluzione che avesse consenso e condivisione. E ci siamo riusciti”.

“Va dato atto al presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin di aver mantenuto salda la barra, ascoltando le varie istanze in un clima di confronto trasparente e costruttivo. Il Salone lo abbiamo nel sangue, non abbiamo mai chiesto niente. Vendiamo oggetti bellissimi, unici per qualità, in Italia e all’estero e anche in un momento così difficile il settore del design e del mobile ha saputo affrontare la crisi meglio di altri. Credo che questo sia stato positivo per tutti: siamo una colonna del manifatturiero che fa Pil, esporta e crea posti di lavoro in Italia. Questo Salone sarà anche il nostro modo di contribuire responsabilmente alla ripartenza del Paese".

Che il Salone sia un fiore all’occhiello da difendere l’ha dimostrato anche l’annuncio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, assicurando la sua presenza all’inaugurazione, il sostegno del Governo e del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Regione e del Comune di Milano. Tutti riconoscimenti che hanno messo in evidenza l’importanza strategica del Salone non solo per le aziende, ma per tutto il Sistema Paese, come uno dei momenti fondamentali per il Made in Italy di raccontarsi all’estero con tutta la sua carica di innovazione, creatività e qualità.
“Non dimentichiamo - conclude Maria Porro - che il 70% dei visitatori sono stranieri che arrivano da tutto il mondo, come il 30% degli espositori. Il Made in Italy parla al mondo e in quei giorni, a Milano, si confronta con il mondo. Un valore assolutamente da difendere”.

In una recente edizione del Salone del Mobile.Milano, uno dei claim era “Buon Design!” e rappresentava un invito.

Oggi richiamarlo significa molto di più, perché la manifestazione più importante al mondo riparte, cogliendo l’opportunità di adattarsi alle necessità dei tempi per raccontare una storia nuova che guarda alle radici e al futuro con la capacità delle imprese italiane di reinventarsi.

Commenti