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Coronavirus, Btp nel mirino degli investitori: ecco che cosa cambia

L'Italia rischia di dover fare i conti con un rallentamento economico che spingerà i mercati a riconsiderare la solidità delle finanze pubbliche e, di riflesso, il valore dei Btp.

Coronavirus, Btp nel mirino degli investitori: ecco che cosa cambia

In seguito alla diffusione dell'epidemia di coronavirus che ha colpito l'Italia, i Btp sono tornati nel mirino degli investitori mentre il rendimento del titolo decennale si è attestato, in appena sette giorni, dallo 0,91% (non lontano quindi dai minimi storici di settembre) all'1,11%.

Come fa notare Il Sole 24 Ore, quest'ultimo ha un valore ancora inferiore all'1,43% di inizio anno ma intanto si può già fare la conta dei danni visto che una buona fetta dei benefici teorici – ovvero ipotizzati qualche mese fa – rischia di sciogliersi come neve al sole. Tutto dipende da come si evolverà la situazione attuale: permarrà nell'aria un clima da scenario di emergenza o si tornerà lentamente alla normalità?

Difficile dare una risposta certa. Si possono soltanto fare delle ipotesi. E alcune ipotesi ottimistiche erano state fatte proprio all'indomani delle elezioni regionali in Emilia-Romagna. In quei giorni il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sosteneva che il calo dello spread avrebbe prodotto circa 400 milioni di euro di risparmi nel corso dell'anno corrente; addirittura 1,2 miliardi nel 2021 e più di 2 miliardi nel 2022. Speranza vana, visto che l'apparizione di Covid-19 rimette in discussione ogni discorso teorico.

Aumenta la pressione sui Btp

In ogni caso, a tassi fermi e considerando il rendimento a 7 anni, notiamo come il livello sia risalito di 20 centesimi, dallo 0,56% del 21 febbraio allo 0,77% dello scorso venerdì. Prendendo in esame le emissioni lorde a medio-lungo termine è possibile arrivare a una conclusione: due terzi dei risparmi citati da Gualtieri sono finiti in fumo. Calcolatrice alla mano, si tratta di 500 degli 800 milioni annui a regime.

In questo momento il livello dei tassi italiano rimane contenuto se paragonato al 2019: l'anno precedente il costo medio all'emissione dei titoli di Stato registrato dal Mef era sceso allo 0,93%. Questa settimana il Tesoro ha collocato il nuovo Btp decennale con un rendimento lordo annuale a scadenza dell'1% (+ 6 centesimi rispetto a un mese fa).

È indubbio che l'avvento dell'epidemia del virus in Europa ha influito e non poco. L'avversione al rischio tra gli investitori è aumentato e molti di loro hanno già iniziato a vendere in modo massiccio i titoli di Stato italiano per riempirsi le tasche di Bund. L'Italia, frenata dal Covid-19, rischia di dover fare i conti con un rallentamento economico che spingerà i mercati a riconsiderare la solidità delle finanze pubbliche italiane e, di riflesso, il valore dei Btp.

Al momento i pericoli più grandi sono stati respinti da una serie di fattori, tra cui lo scudo Bce e le strategie del Tesoro. Fin qui, inoltre, il Mef ha raccolto un quarto del fabbisogno 2020 (60 dei 247 miliardi).

Ma il futuro è ancora tutto da scrivere e le incertezze sono tante.

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