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Coronavirus, ora l'economia tedesca teme il crollo

La pandemia del coronavirus secondo gli esperti potrebbe danneggiare gravemente l'economia tedesca. Infatti, le previsioni non sono delle più rosee e ci si aspetta un crollo di almeno il 4,2%

Coronavirus, ora l'economia tedesca teme il crollo

Tonfo dell'economia tedesca che a causa della pandemia del coronavirus, secondo gli esperti, potrebbe arrivare a registrare un bruttissimo calo del 4,2% che però grazie alla stabilità economica attuale del paese è recuperabile. I principali istituti di ricerca economica hanno prospettato questo scenario durante il rapporto di primavera per l'anno corrente. Soltanto nel primo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo si ridurrà dell'1,9%. Mentre nel secondo trimestre il prodotto interno subirà un tonfo del 9,8%.

Gli economisti, si legge sull'agenzia Adnkronos, ritengono sia il crollo peggiore della Germania dalla contabilità nazionale trimestrale del 1970: inoltre, più del doppio della crisi finanziaria globale del primo trimestre del 2009. Timo Wollmershauer, responsabile delle previsioni Ifo, ha detto: "La recessione sta lasciando segni molto chiari sul mercato del lavoro e sul bilancio statale. Al suo culmine, il tasso di disoccupazione salirà quest'anno fino al 5,9% mentre la fila dei lavoratori a tempo parziale sarà a 2,4 mln".

Preoccupano anche i disoccupati che saliranno di quasi un quarto di milione andando a raggiungere i 2,5 milioni su base annua che andranno a gravare sull'economia tedesca. "La Germania si trova comunque in una situazione economica positiva, tanto che potrà affrontare la crisi e gestirla al meglio", continua Wollmershauer "e il paese potrà tornare a medio termine al livello economico in cui sarebbe stata senza la crisi economica. Questo è grazie anche alla sua solida situazione finanziaria". Il governo tedesco può riuscire ad attuare misure che attenuino la devastazione portata dalla pandemia a famiglie e aziende. Il deficit generato da queste misure genereranno un deficit record per le amministrazioni pubbliche che toccherà i 159 miliardi di euro con un debito lordo delle stesse che potrebbe attestarsi sul 70% del Pil nominale. Tutte queste previsioni potrebbero però essere non veritiere, potrebbero essere anche peggiore. Ad esempio, il rischio reale è che la pandemia non si arresti nei tempi previsti dagli economisti oppure che le misure di contenimento del virus vadano a stringersi ancora di più.

Le insolvenze aziendali, date dall'interruzione delle produzioni a lungo ed estese, potrebbero quindi non essere più arginabile attraverso gli aiuti statali.

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