Corsa a due per Assolombarda

Corsa a due per Assolombarda

Parte oggi, con la designazione dei tre «saggi», la corsa al vertice dell'Assolombarda: i giochi si faranno nei prossimi 15-20 giorni. Poi, entro la prima decade di maggio, sarà fissata la votazione in giunta e il candidato vincitore verrà nominato nell'assemblea del 10 giugno.
Formalmente nessuno è ancora uscito allo scoperto. Ma a Milano si scommette che sarà una corsa a due tra Gianfelice Rocca, candidato mancato lo scorso anno alla presidenza di Confindustria, favorito, e Giorgio Basile, uno degli attuali vicepresidenti dell'associazione delle province di Milano e Lodi. Sulla carta Rocca, pezzo da novanta dell'imprenditoria mondiale, classe '48, presidente della multinazionale siderurgica Techint da 24 miliardi di fatturato, può contare su un assenso trasversale e più ampio di quello che aveva a Milano Alberto Bombassei nella corsa per Confindustria, dove fu poi appoggiato anche dallo stesso Rocca. Ma Basile, nato sei anni prima, presidente e socio di riferimento del gruppo agro-farmacetico Isagro, ottimi rapporti con il presidente nazionale Giorgio Squinzi, può rappresentare la discontinuità rispetto alla presidenza di Alberto Meomartini dal lato dell'alternanza tra grandi imprese (Meomartini viene dal gruppo Eni) e le medie e piccole: su questo confronto si giocherà la partita tra i due. Tanto che gli altri pur rispettati candidati (Aldo Fumagalli, Carlo Bonomi e, più defilato, Giuliano Asperti) hanno molte meno chance di arrivare in giunta.
Con 5.500 imprese e 300mila dipendenti, Assolombarda è la prima contribuente del sistema Confindustria con una quota del 9%. Per questo la gara è importante, primo test associazionista dopo lo tsunami grillino in politica. Anche se, a differenza di Confindustria, dove già lo scorso anno erano emersi bei maldipancia tra gli associati e lo scontro Squinzi-Bombassei non aveva risparmiato i colpi bassi, a Milano la situazione è molto meno nervosa.
La macchina di Assolombarda, guidata dal 2007 dal direttore generale Antonio Colombo, marcia bene. Sta attraversando una crisi economica che è senza precedenti anche tra Milano e Lodi senza registrare traumi sconvolgenti. E così è per l'andamento gestionale. Di certo però, molti associati chiedono alla prossima presidenza una strategia più incisiva e una linea politica più marcata perché lo esigono la crisi, il rilancio delle infrastrutture e soprattutto l'Expo 2015 ormai dietro l'angolo.
Tra l'altro, con la presidenza di Assolombarda andrà al suo posto un tassello strategico per tanti equilibri di molte partite aperte: dal lato confindustriale per la gestione di situazioni aziendali e contrattuali difficili, oltre che per il rinnovo dei vertici del Sole 24 Ore, l'impresa editoriale degli industriali italiani in piena crisi.

Mentre per Milano il nuovo assetto di via Pantano è uno dei «pezzi di potere» chiamati a rinnovarsi tutti contemporaneamente nel 2013: dopo la Regione, toccherà alla Fondazione Cariplo nominare i suoi vertici (in primavera, e Guzzetti va verso il record del quarto mandato) e poi alla banca Intesa di Giovanni Bazoli.

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