Economia

La Corte dei Conti boccia sia Reddito di cittadinanza che Quota 100

Nel rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica, l'organo esprime preoccupazione per le due misure chiave del governo giallo-verde

La Corte dei Conti boccia sia Reddito di cittadinanza che Quota 100

Su Quota 100 e Reddito di cittadinanza arriva la secca bocciatura dei tecnici della Corte dei Conti. Nel rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica presentato in Senato, infatti, l'organo esprime preoccupazione per le due misure chiave del governo giallo-verde, la prima cavallo di battaglia della Lega, la seconda tanto cara al Movimento 5 Stelle.

I magistrati contabili, sulla riforma delle pensioni, consigliano una soluzione "più neutra" e più "equa" per i pensionati, in modo da "preservare gli equilibri e la sostenibilità del sistema a lungo termine". Inoltre, si parla della necessità di una risposta possibilmente "strutturale e permanente". Insomma, secondo la Corte Quota 100 sarebbe solo una sorta di toppa momentanea al grosso buco nel sistema pensionistico italiano.

Dunque, il nodo del reddito di cittadinanza, fotografato così dai giudici: "Resta la preoccupazione che in un contesto come quello italiano, in cui è elevata la quota di economia sommersa e sono bassi i livelli salariali effettivi, il Rdc possa scoraggiare e spiazzare l'offerta di lavoro legale". In soldoni, il sussidio rischia seriamente di alimentare il lavoro in nero. Inoltre, per il tribunale l'Isee "rimane lontano dal rappresentare l'effettiva situazione economica e patrimoniale di molti dei richiedenti le prestazioni assistenziali".

A seguire, il fantasma sempre presente e sempre più incombente dell'esorbitante debito pubblico: "Non può essere trascurata l’importanza per la stabilità finanziaria del Paese di una riduzione del debito. Il permanere di condizioni di incertezza sulla possibilità che, nel medio termine, si possa imboccare un sentiero decrescente rischia di incidere negativamente sulle stesse prospettive di crescita del Paese''.

Infine, la magistratura contabile mette in guardia l'esecutivo anche da una congiuntura economica globale in fase di peggioramento.

"Nei primi mesi del 2019 gli sviluppi congiunturali hanno confermato la non favorevole intonazione del ciclo economico globale".

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