Economia

Conguaglio sulle pensioni: cosa cambia sull'assegno dal 2022

Dal primo gennaio cambiano le cifre delle pensioni. Ecco cosa c'è da sapere

Conguaglio sulle pensioni: cosa cambia sull'assegno di marzo 2022

A partire dal primo gennaio 2022 ripartirà la perequazione piena delle pensioni. A fronte di un'inflazione negativa dello 0,3% questa, nel 2020, era stata congelata.

Sarà applicata in maniera decrescente al salire delle pensioni una rivalutazione del +1,7%. In più, a differenza del 2020, verrà calcolata in forma progressiva, scaglione per scaglione. Concretamente ciò significa che ci saranno incrementi più generosi nei confronti di chi ora riceve gli assegni più bassi. Un dossier dell'Inps ha fatto una stima di quanto è stato deciso lo scorso novembre con un decreto del Mef, il Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Le cifre

Le pensioni di importo fino a 4 volte il trattamento minimo, cioè sino a 2.062,32 euro, grazie al doppio calcolo, arriveranno ad ottenere l'incremento dell'1,7%. Quelle, invece, superiori a 4 e fino a 5 volte il trattamento minimo Inps, una cifra compresa tra i 2.062,33 euro e i 2.577,90 euro, avranno una rivalutazione dell'1,53%, e la rivalutazione all'1,7% dello scaglione sino a 2.062,32 euro.

Per quanto riguarda le pensioni di importo superiore a 5 volte il minimo Inps, cioè oltre i 2.577,90 euro, queste otterranno un incremento dell'1,275%. Complessivamente, dunque, una pensione di 2.000 lordi euro al mese godrà di un incremento sempre al lordo di 34 euro mensili, una pensione di 2.500 euro lordi al mese, localizzata cioè tra 4 e 5 volte il minimo Inps, otterrà quasi 42 euro al mese in più.

Sempre nel dossier Inps è poi possibile leggere che il trattamento minimo per l'anno 2022, perequato all'1,6%, sarà fissato a 523,83 euro rispetto agli attuali 515, 58 euro mensili. Piccoli cambiamenti anche per l'assegno sociale. Anche questo di adeguerà: passa da 460,28 euro a 467,65 euro al mese.

Per accedere, poi, alla pensione di vecchiaia l'importo soglia mensile dell'assegno pensionistico, il quale deve essere pari a 1,5 volte l'assegno sociale, aumenta da 690,42 euro a 701,47 euro. Discorso simile ma differente anche per quanto riguarda l'accesso alla pensione anticipata. L'importo soglia mensile dell'assegno pensionistico che deve essere pari a 2,8 volte l'assegno sociale aumenta da 1288,78 euro a 1309,39 euro.

L'Inps spiega poi che per arrivare in tempo a erogare l'aumento ha ricalcolato gli assegni sulla base della perequazione che si è registrata nell'ottobre scorso e pari all'1,6% per procedere poi con la rata di marzo ad un conguaglio fascia per fascia.

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