Dopo la Consob è il turno di Bankitalia. Via Nazionale in audizione in commissione inchiesta sulle banche parla del crac di Monte dei Paschi di Siena. Bankitalia sottolinea le responsabilità della dirigenza dell'istituto di credito nella crisi che ha portato Mps sull'orlo del precipizio: "Nella crisi di Mps un ruolo significativo lo ha avuto l’ex socio di riferimento, la Fondazione, che ha inteso mantenere a lungo, anche quando non ce ne erano più le condizioni, una posizione di dominio o comunque di rilievo, erodendo il proprio patrimonio e indebitandosi. A una tale situazione la banca ha risposto con politiche di sostegno incondizionato del reddito", ha affermato Carmelo Barbagallo, capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia. "Tali politiche - ha proseguito - sono risultate di difficile perseguimento dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta, per l’onerosità dell’impegno finanziario che ne è conseguito e per il progressivo aggravarsi della crisi economico-finanziaria, prima internazionale, poi domestica. Esse sono state realizzate dapprima attraverso pratiche creditizie e commerciali espansive, rischiose e a condizioni non in grado, in prospettiva, di coprire i costi (es. mutui con cap); in seguito, mediante scelte gestionali che comportavano un minor assorbimento patrimoniale, ma rendevano il bilancio della banca fortemente esposto ai rischi finanziari. Alcune delle perdite che andavano emergendo venivano dissimulate con pratiche irregolari".
Infine, Barbagallo rincara la dose: "Gli effetti della congiuntura e in generale del contesto esterno avverso sul bilancio della banca, di per sè già profondi, sono stati amplificati da quelli dei comportamenti gravi e fraudolenti posti in essere sin dal 2008 dai precedenti esponenti di vertice, che hanno indebolito gravemente l’intermediario e ne hanno messo in discussione la reputazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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