La disoccupazione a marzo resta all’11,5%, lo stesso livello già registrato a febbraio mentre su base annua il tasso risulta invece in crescita di 1,1 punti percentuali. Secondo i dati destagionalizzati e provvisori pubblicati dall’Istat, a preoccupare è soprattutto la disoccupazione giovanile che a marzo è balzato al 38,4% aumentando di 0,6 punti percentuali rispetto a febbraio e di 3,2 punti su base annua. In Italia ci sono 635mila giovani tra i 15 e i 24 anni che stanno cercando un lavoro.
"È necessario «impostare le riforme di sistema necessarie per contrastare il declino, per tornare a crescere durevolmente - ha avvertito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - al fine di conseguire questi obiettivi è indispensabile il concorso di tutte le forze sociali e politiche, delle forze parlamentari di maggioranza e di opposizione". In un lungo messaggio pubblicato in occasione del Primo maggio, il capo dello Stato si è detto addolorato perché che la festa di domani presenta "l’amaro segno delle pesanti condizioni economiche e delle incerte prospettive del nostro Paese". Proprio per questo motivo, Napolitano ha voluto rivolgere agli italiani l’invito ad assumere con fiducia la causa comune: "Costruire insieme un futuro migliore". I dati pubblicati oggi dall'Istat, però, non lasciano sperare niente di buono. A marzo l'Istat ha, infatti, contato 2 milioni e 950mila disoccupati. Secondo gli analisti dell'istituto di statistica, che il numero delle persone in cerca di lavoro diminuisce dello 0,5% rispetto a febbraio (-14mila), ma risulta ancora in crescita su base annua, con un aumento dell’11,2%, ovvero di 297mila. Nel marzo del 2013 gli occupati sono 22 milioni 674 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-51mila unità) e dell’1,1% su base annua, con una perdita di 248 mila unità. A marzo la diminuzione registrata per l’occupazione su base mensile (-51 mila unità) riguarda la sola componente femminile. Gli analisti dell'Istat ha fatto notare che, rispetto al mese di febbraio, mentre gli uomini occupati crescono di 19mila unità, le donne a lavoro si riducono di 70mila unità. Con tutta probabilità la permanenza a lavoro delle donne over 50, che aveva finora permesso di arginare il calo, non basta più a garantire la stabilità e, tanto meno, la crescita dell’occupazione.
Arrivando alla riunione dei direttivi della Triplice, il segretario generale della Uil Luigi Angeletti ha comunicato che il 22 giugno Cgil, Cisl e Uil terranno una manifestazione nazionale unitaria a Roma per mettere al centro il lavoro e le proposte per uscire
dalla crisi economica. "Il lavoro che non c’è, il lavoro cercato inutilmente, il lavoro a rischio e precario - ha concluso Napolitano - abbiamo il dovere politico e morale di concentrarci su questi problemi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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