Economia

La crisi è al centro del G20. Renzi: "L'austerità non basta più"

Incontro con il leader russo su Ucraina, Libia e Siria. Crescita e occupazione doimineranno i lavori del summit. Il premier: "L'unica strada è discutere di crescita"

La crisi è al centro del G20. Renzi: "L'austerità non basta più"

Matteo Renzi mette piede sul suolo australiano portando con sé l'ennesima previsione in nero sulla crescita. Il pil a meno 0,1 era largamente atteso. Il ché ovviamente non consola, ma neanche preoccupa il presidente del Consiglio atteso da un fitto giro di incontri bilaterali nell’ambito del G20 di Brisbane. "I Grandi paesi del mondo condividono l’idea di fondo: l’austerità non basta - ha detto il premier - servono investimenti e riforme".

Renzi è consapevole che esiste un problema crescita in Italia, ma è ormai convinto che il tema riguardi tutta l'Europa. "Stiamo facendo molte riforme - ha fatto notare - ma dobbiamo cambiare strategia come Eurozona puntando di più su crescita e occupazione". Come dimostra l’agenda del tavolo dei Grandi che si apre in Australia e che ha messo al primo punto la crescita e la creazione di posti di lavoro. Con i leader pronti a mettere nero su bianco un "piano di azione" che rimetta in moto l’economia mondiale, facendola crescere di almeno il 2% nei prossimi 5 anni, anche attraverso la leva degli investimenti, sopratutto quelli in infrastrutture e con la partecipazione di capitale privato, da realizzare con una potenza di fuoco da 2000 miliardi di dollari. Con i segnali di debolezza che rimbalzano da una parte all'altra del pianeta e l’Fmi che arriva a Brisbane con un forte appello a un colpo di reni per rilanciare la ripresa, il G20 australiano, come ha fortemente voluto il padrone di casa Tony Abbott, metterà a punto un documento finale in cui la parola d’ordine sarà dunque la crescita.

La spinta alla crescita e all’occupazione che dominerà i lavori del summit sarà in ogni modo musica per le orecchie di Renzi. Quei temi in cima all’agenda del G20 sono da sempre il suo punto di riferimento in Europa ed il vertice di certo gli fornirà un’utile sponda nel pressing a Bruxelles. Anche a Brisbane la "chiave" per far ripartire l’economia saranno gli investimenti - la stessa su cui Roma spinge a Bruxelles - inclusi quelli privati. E si cercherà di fare anche un passo avanti: creare una sorta di "hub", una cabina di regia a livello G20, magari anche con il monitoraggio di organismi internazionali come l’Ocse. "In questi anni gli Stati Uniti hanno dato lavoro a più persone di tutte le economie sviluppate insieme - ha commentato il presidente Barack Obama - a non ci si può attendere che portino l’economia mondiale sulle loro spalle. Dunque il G20 ha la responsabilità di agire per stimolare la domanda, investire di più e creare posti di lavoro".

A Brisbane il summit del weekend si preannuncia denso. E non solo sul fronte puramente economico. Sul tavolo rimbalzerà di certo - e non è escluso che un riferimento approdi anche nel draft finale dei lavori - l’intesa sul taglio dei gas serra tra Obama e la Cina che riapre la partita sul climate change. E ancora: non si potranno ignorare i nuovi venti di guerra che spirano in Ucraina, alla presenza del presidente russo Vladimir Putin. Che questa mattina ha incontrato Renzi proprio per fare il punto su quelli che sono i fronti caldi della politica estera: dall'Ucraina alla Libia, finanche alla Siria. Durante l’incontro, Renzi ha evocato lo "spirito di Milano" come spirito di dialogo auspicando che, in occasione del vertice Asem, si siano fatti passi avanti nella soluzione della vicenda Ucraina e che si possa andare avanti nella stessa direzione. "Chiamo spirito di Milano il desiderio di dialogo per tentare di trovare delle soluzioni", ha spiegato Renzi dando appuntamento a Putin per l’Expo di Milano.

Spazio ci sarà poi per la crisi mediorientale e l’emergenza Isis, senza dimenticare il dramma Ebola, su cui gli Stati Uniti spingono i leader a un maggiore impegno.

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