Economia

La crisi russa spaventa Indesit: rischio sconto per l'Opa Whirlpool

I titoli si sono allontanati dagli 11 euro dell'offerta: il mercato teme le «cause di forza maggiore». Ma dal gruppo italiano lo escludono

La crisi russa spaventa Indesit: rischio sconto per l'Opa Whirlpool

I venti di guerra e l'inasprimento delle sanzioni alla Russia potrebbero riservare qualche sorpresa a Indesit, sulle cui quotazioni in Borsa c'è un piccolo giallo. Il gruppo di Fabriano, nonostante la prossima Opa a 11 euro per azione annunciata dal gruppo americano Whirpool, da fine settembre ha iniziato a trattare intorno ai 10,6 euro, dopo aver trascorso le settimane successive all'annuncio dell'acquisizione da parte del colosso Usa vicino a quota 10,9.

Lo sconto è troppo marcato per essere giustificato dalle sole commissioni di compravendita sui titoli azionari. In effetti, se tutto andasse come previsto, Indesit garantirebbe, nel giro dei tre mesi o poco più necessari alla definizione dell'operazione, un rendimento del 2,5-3%. Non male in uno scenario di tassi rasoterra. Ecco quindi che il mercato avanza l'ipotesi che l'acuirsi della crisi tra Mosca e Kiev e le conseguenti sanzioni imposte da Europa e Stati Uniti abbiano gettato un'ombra lunga sulla Russia, mercato strategico per Indesit, che potrebbe spingere Whirpool a invocare la causa di «forza maggiore» (ovvero un evento non prevedibile di portata tale da condizionare l'esecuzione di un contratto) per chiedere una revisione al ribasso dei termini di acquisto. Questo è quello che il mercato ha iniziato a conteggiare. Fonti vicine ai dossier gettano tuttavia acqua sul fuoco, ribadendo che, al momento, «non ci sono segnali in questa direzione».

Tutto ha inizio quando, lo scorso 10 luglio, Whirpool annunciò di aver firmato accordi vincolanti per l'acquisto complessivo del 60,4% di Indesit per 758 milioni (11 euro per azione), con Fineldo, finanziaria della famiglia Merloni (al 42,7%), con alcuni membri della famiglia Merloni (per il 13,2% del capitale) e con Claudia Merloni, il cui 4,4% passa subito a Whirpool a 11 euro per azione.

Finora le società coinvolte si sono dette fiduciose che l'operazione, soggetta all'autorizzazione Antitrust e a un meccanismo di revisione del prezzo legato al debito netto medio alla data del closing, si chiuda entro fine anno. Successivamente, come previsto per legge, sarà lanciata l'Opa obbligatoria. Tutto stabilito quindi. Eppure, da qualche giorno, Indesit ha ampliato di una ventina di cent lo sconto rispetto al prezzo dell'offerta pubblica d'acquisto.

Un andamento che, stando agli esperti, potrebbe ritenersi un campanello di allarme sulla Russia dove Indesit è leader di mercato con una quota superiore al 20%. D'altro canto la società di Fabriano è presente nel Paese sin dagli Anni Settanta e oggi conta su 10 uffici commerciali, oltre 300 centri servizi e assistenza in 150 città del Paese e due stabilimenti produttivi a Lipetzk (uno per la produzione di frigoriferi, l'altro per le lavabiancheria) a cui, nel 2005, si è aggiunto un primo polo logistico, primo nel settore degli elettrodomestici in Europa.

Complessivamente la Russia rappresenta il 20% del fatturato del gruppo (contro il 12% dei ricavi made in Italy).

Ecco quindi che i venti di guerra che soffiano da mesi sul Paese e le dure sanzioni internazionali imposte su Mosca, rischiano di trasformare l'ex terra promessa dei Merloni dai tassi di crescita stellari in un boomerang.

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