Per l'Eni «il dividendo è prioritario, per questo, costruiremo un conto economico che cerchi di accomodarlo, lo stiamo facendo anche a questi prezzi del petrolio». Nel giorno in cui il Brent tocca nuovi minimi (63,91 dollari) e la controllata Saipem mette sotto esame la guidance 2015, l'ad del gruppo petrolifero Claudio Descalzi tenta di rassicurare il mercato sul futuro della major. A margine della presentazione del World Energy Outlook, Descalzi - dopo i dubbi sollevati in queste settimane dagli analisti - ha chiarito che l'obiettivo è quello «di dare priorità all'investitore sul lungo termine».
Una prova sfidante visto che Eni (quest'anno ha distribuito 1,10 euro) ha un dividend yield che fa gola ai cassettisti con livelli che si aggirano al 6-7%. Uno standard elevato da mantenere con la crisi petrolifera in corso.
«Il traumatico calo del prezzo del petrolio che stiamo vivendo ci sveglia e ci aiuta - ha comunque spiegato l'ad - anche se abbiamo perso 40 dollari a fronte di una previsione in area 20 dollari. Come era accaduto per il gas, la crescita dello shale oil Usa ci ha sorpreso». Nonostante ciò, sono diversi mesi che Eni è corsa ai ripari per compensare l'impatto del calo delle quotazioni sulle proprie attività e sui bilanci. «È da maggio che ci siamo messi a fare efficienza nei vari settori e soprattutto rinegoziando i contratti gas. Già da ottobre abbiamo ridotto gli investimenti e abbiamo agito sia sul fronte di cassa, sia sul bilancio», ha detto Descalzi secondo cui «il 2015 resterà su questi valori e il 2016 gradualmente vedrà una ripresa». «Ogni dollaro di discesa del prezzo del petrolio su base annuale - ha aggiunto - ci costa tra 90 e 100 milioni di euro sull'utile netto e il nostro break even è fissato a 45 dollari al barile».
In questo quadro gioca un ruolo cruciale il futuro della controllata Saipem. In merito al progetto South Stream (il gasdotto bloccato dopo la faida tra Russia e Ue), Descalzi ha assicurato che Saipem farà rispettare le clausole dei contratti stipulati per l'opera. «Il contratto non può sfumare - ha detto - è importante, ed è stato fatto con South Stream che ha delle regole severe che devono essere rispettate».
In merito al gasdotto ieri il cda di Saipem non ha dato indicazioni sul possibile impatto dei conti e il titolo ha chiuso la seduta in calo del 5,2% a 8,65 euro. La società ha comunque avviato l'analisi di alcune ipotesi preliminari relative alle attività 2015 alla luce dei nuovi possibili scenari di mercato. E la nuova guidance 2015 è attesa per il16 febbraio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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