Mercato europeo dell'auto spumeggiante a settembre: +9,8%. E spumeggianti sono anche le immatricolazioni del Gruppo Volkswagen (+8,4%, positivi tutti i marchi: Vw +6,6%, Audi +10,1%, Skoda +10,2% e Seat +4,4%) e i dati del mercato tedesco in generale (+4,8%). Il «dieselgate» è esploso ufficialmente il 21 settembre, dopo alcune avvisaglie nel fine settimana, e per conoscere il suo primo impatto reale bisogna attendere almeno novembre e dicembre. In Italia, intanto, da quanto si apprende, sarebbero iniziati a calare gli ordini di veicoli del gruppo. Preoccupati i concessionari, i quali attendono di conoscere con esattezza le procedure di intervento e, soprattutto, se dopo le necessarie messe a punto, i veicoli coinvolti nei richiami manterranno le stesse prestazioni indicate sul libretto. In questi giorni si è svolta in Sardegna la convention dei concessionari Audi ai quali sono stati presentati i nuovi prodotti. «Guardare avanti e voltare pagina», il messaggio lanciato dai vertici della Casa. «Questi risultati - ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - confermano che il cosiddetto “dieselgate” non ha avuto un impatto a caldo sulle immatricolazioni. Questo fatto accredita la tesi che anche nei prossimi mesi le ripercussioni sulle vendite complessive di auto, ammesso che vi siano, saranno di entità contenuta». L'impatto psicologico dello scandalo, secondo alcuni osservatori, potrebbe limitarsi alla scelta di un altro marchio da parte dell'acquirente, nonostante che dall'1 settembre le nuove vetture devono essere tutte con motorizzazioni Euro 6, tipo di omologazione su cui il Gruppo Volkswagen ha già ampiamente rassicurato l'opinione pubblica.
E di Euro 6 parla anche Roberto Vavassori, presidente di Anfia (filiera italiana dell' automotive ), il quale ricorda come «questi motori non sono toccati dal problema del software ».
Secondo Vavassori, «è doveroso che messaggi non aderenti alla realtà non intacchino la fiducia nell'intero settore automotive e, al contempo, spingano le istituzioni di Bruxelles, sull'onda emotiva dettata dalla
vicenda, a precipitare soluzioni normative che non porterebbero i risultati sperati. La conseguenza sarebbe quella di mettere in forte difficoltà l'industria, con ripercussioni negative su scelte dei consumatori e occupazione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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