Visto il testa a testa nel voto alla prossima assemblea di Telecom sulla proposta di Vivendi di avere quattro rappresentanti in Cda la società francese è passata al contrattacco decidendo di non aderire alla conversione delle azioni di risparmio. Con il risultato che la proposta verrebbe bocciata in assemblea visto che per la conversione delle risparmio servono i due terzi dei voti. I conti sono presto fatti. Al momento sarebbe rappresentato in assemblea il 56% del capitale e dato che il 20,1% è nelle mani di Vivendi la mozione non passa. La società francese ha motivato il suo rifiuto esprimendo dubbi sulla «correttezza del rapporto di conversione proposto in quanto non è convinta che il pagamento in contanti di 9,5 centesimi di euro necessari per convertire un'azione di risparmio in un'azione ordinaria sia pienamente giustificato». Vivendi inoltre ha rilevato la mancanza di un parere di congruità rispetto ai possessori di azioni ordinarie, che sarebbero notevolmente diluiti con questa decisione. «Per quanto a conoscenza - ha scritto Vivendi- questo passaggio sarebbe avvenuto solo per quanto riguarda i possessori di azioni di risparmio». In realtà il principale azionista di Telecom, che in caso di conversione vedrebbe la sua quota ridotta al 14%, «ritiene che la decisione di proporre un piano di conversione delle risparmio dovrebbe spettare a un cda che meglio rappresenta gli attuali azionisti e non avverte alcuna urgenza» di attuare la conversione». Questa presa di posizione potrebbe convincere qualcuno degli attuali consiglieri a fare un passo indietro. È il caso di Laura Cioli, ad di Rcs e di Flavio Cattaneo, alla guida di Ntv. Una loro uscita aiuterebbe forse ad evitare lo scontro frontale scongiurando l'eccessivo ampliamento del board (che ridurrebbe il peso dei rappresentanti degli investitori istituzionali) finito nel mirino dei fondi. In realtà l'operazione conversione risparmio era già nata sotto una cattiva stella con uno scontro in cda, poi ricomposto, tra l'ad Marco Patuano e il presidente Giuseppe Recchi. Che ieri ha minimizzato l'impatto delle scontro con i francesi in assemblea dicendo che in ogni caso la strategia di Telecom rimane invariata.
Del resto il board è già convocato per il giorno successivo all'assemblea, il 16 dicembre, per cominciare a lavorare sulle linee guida del piano industriale che sarà presentato, come ogni anno, tra febbraio e marzo. Ieri in Borsa il titolo è sceso del 2%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.