Economia

Emergenza, reddito, ristori. Cosa ci sarà nel dl Sostegno

Sarebbe di circa 1 miliardo di euro la cifra da destinare per proseguire con il provvedimento cardine del Movimento CinqueStelle e per rifinanziare anche il reddito di emergenza

Emergenza, reddito, ristori. Cosa ci sarà nel dl Sostegno

Il reddito di cittadinanza sopravvive anche al passaggio tra l'oramai abbandonato Ristori 5 ed il decreto legge Sostegni che ha preso il suo posto.

Questo è ciò che sembra emergere da quanto trapelato nella lettura della bozza del maxi provvedimento che il governo presieduto da Mario Draghi sta per emanare. Una riforma che dovrebbe fondarsi sui circa 32 miliardi di euro derivanti dallo scostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento con lo scopo precipuo di coprire il costo dei sostegni da destinare alle imprese agonizzanti, nonchè ai lavoratori ed alle famiglie italiane in crisi a causa dell'emergenza sanitaria e delle conseguenti pesanti limitazioni.

Sarà pertanto prevista non solo una proroga del reddito di emergenza ma anche una conferma del cosiddetto reddito di cittadinanza per i quali, secondo quanto emerso nelle ultime ore, sarebbe pronto un rifinanziamento pari a circa 1 miliardo di euro sui 32 complessivi a disposizione. Una proroga connessa forse agli ultimi dati Istat, secondo cui si registra un incremento della povertà assoluta: oltre 2 milioni le famiglie in difficoltà nel 2020 (una percentuale che dal 6,4% del 2019 schizza fino al 7,7%). Parlando dei singoli il numero degli italiani in crisi arriva a 5,6 milioni (anche qui un balzo dal 7,7% al 9,4% nel giro di un solo anno).

Questi ed altri temi sarebbero stati a lungo dibattuti dal neo ministro del Lavoro Andrea Orlando, vicesegretario del Partito democratico, e dal titolare del Mef Daniele Franco.

Sul tavolo delle trattative, comunque, non solo reddito di cittadinanza e reddito di emergenza, ma anche novità da inserire nel complesso dei "ristori". Fino a qualche giorno fa si parlava della concreta possibilità che tali indennizzi potessero essere conteggiati sulla base delle perdite di fatturato rilevabili nelle prime due mensilità del 2020 rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente la pandemia. Sarebbe tuttavia saltata la decisione di prendere in esame le singole mensilità, preferendo invece valutare eventuali interventi economici di supporto direttamente sull'intero anno in esame. È stato il Mise a far cadere l'ipotesi della doppia mensilità come punto di riferimento fondamentale per definire i ristori, parlando di ipotesi del tutto prive di fondamento e fuorvianti.

E sul Dl Sostegno è intervenuta la copogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini: "Il Decreto Sostegno è un cantiere aperto. Dalle anticipazioni cogliamo diverse novità positive, ma ci sono certamente margini di migliorabilità su cui Forza Italia è pronta a dare il suo contributo. Non c’è solo 1 milione di nuovi poveri, ci sono oltre 8 milioni di italiani in grandissima difficoltà perchè non lavorano da un anno. Non sono partite Iva inadempienti, ma imprenditori che hanno sempre dichiarato tutto e che oggi non ce la fanno a onorare un debito-covid contratto non per loro colpa.

Dobbiamo pensare a loro, attraverso risarcimenti e sostegni, ma anche riflettendo sui parametri tecnico-scientifici che determinano chiusure e aperture. Se ci sono zone dove si può aprire è giusto farlo, perchè l’evoluzione della pandemia non è, per fortuna, tutta uguale lungo la Penisola

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