Economia

"Dubbi su esito Rcs, Consob chiarisca"

Della Valle chiede garanzie "che tutto sia stato regolare". Le ipotesi di un "concerto"

"Dubbi su esito Rcs, Consob chiarisca"

Diego Della Valle riapre la partita di Rcs. Almeno per quanto riguarda possibili code sanzionatorie o legali. Mentre l'esito della tenzone, che ha visto Urbano Cairo aggiudicarsi la maggioranza della società battendo l'Opa lanciata dalla cordata Bonomi, Mediobanca, Pirelli, Unipol e, per l'appunto, Della Valle, non pare in discussione.

Il patron della Tod's ha ieri preso carta e penna diffondendo una sua dichiarazione: «Nella mia qualità di azionista» con il 7,3% di Rcs «richiederò a tutte le autorità competenti di essere rassicurato, e con me il mercato, sul fatto che tutto si sia svolto nel rispetto delle regole». Il riferimento è alle offerte pubbliche lanciate per il controllo di Rcs, ai relativi esiti e agli eventi che li hanno determinati», sulle quali Della Valle si augura che «venga analizzato ogni passaggio in modo vigile e dettagliatissimo e, vista l'imminenza delle scadenze della procedura, con la necessaria rapidità». Cosa vuole dire Mr Tod's? E perché? Il punto è senz'altro quello degli acquisti di titoli Rcs effettuati sul mercato da Equita (advisor dell'Opas Cairo, pari al 3,9%) e dallo stesso editore milanese (4,2%) negli ultimi due giorni del periodo d'offerta e poi consegnati all'Opas. Perché alcuni fondi speculativi (che lucravano l'arbitraggio tra i prezzi di Borsa 0,97, 0,98 e i prezzi delle offerte) hanno comprato e poi rivenduto queste posizioni invece che consegnarle all'Opa di Bonomi che valeva un euro? L'operazione orchestrata dal team Cairo è stata regolare? In proposito circola anche una ipotesi estrema: che quegli acquisiti, sommati alla posizione già raggiunta dall'Opas alla vigilia della fine del periodo (circa 22%) costituirebbero un'azione di concerto con il superamento della soglia del 25% e dunque l'obbligo del lancio di un'Opa obbligatoria e totalitaria (rivolta a questo punto anche ai vecchi soci della cordata Bonomi) al prezzo di un euro in contanti (quello riconosciuto ai fondi) da parte di tutti i soggetti del concerto, pro quota. Tale ipotesi - dicono altri - non sarebbe però sensata perché non si può considerare un'Opas in corso come un soggetto del concerto. In ogni caso Della Valle vuole vederci chiaro e chiama in causa la Consob, forse anche la magistratura. Anche se, al momento, non risulta essere stato fatto alcun esposto. Di sicuro Della Valle è il soggetto che più si è risentito dall'esito di una partita che sembrava già vinta: la cordata partiva dal 22,6% e aveva la forza di Mediobanca dalla sua. Per questo l'imprenditore si è assai seccato. Anche perché di tutti i vecchi soci è l'unico che in Rcs ha investito i suoi soldi, ed è ora il secondo azionista dopo Cairo.

Per quanto riguarda Bonomi, infine, fonti a lui vicine hanno ieri ribadito che la sua posizione rimane quella di venerdì sera, quando ha fatto gli auguri a Cairo e ha preso atto del risultato negativo della contesa.

Commenti