Le due liste del Fisco: chi rischia la (pesante) stangata

La macchina anti-evasione sta per essere avviata: il Fisco avrà in mano due liste, la prima per analizzare il rischio di evasione fiscale all'interno di una determinata platea, la seconda per controllare quei contribuenti che possiedono uno o più rischi fiscali

Le due liste del Fisco: chi rischia la (pesante) stangata

Diventerà presto operativo l'incrocio delle banche dati del Fisco e della guardia di finanza con lo scopo dichiarato di combattere il fenomeno dell'evasione fiscale. Tramite una serie di algoritmi, infatti, sia l'Agenzia delle entrate che le Fiamme gialle avranno a disposizione un vasto dataset, che porterà all'elaborazione di una lista composta dai nomi dei contribuenti classificati in base al rischio ed alla propensione all'evasione. Si parla in particolare di due liste ben precise: la prima servirà per verificare se all'interno di una determinata platea esistono concreti rischi particolari di evasione, la seconda raccoglierà invece quei contribuenti che, secondo l’analisi, hanno dei rischi fiscali.

Scattano i controlli

Cosa succederà, dunque? Per poter rendere operativo un simile modello anti-evasione, il ministero dell'Economia dovrà emanare un decreto. Si tratta di un provvedimento che, in realtà, sarebbe dovuto arrivare entro il mese di marzo dello scorso anno, ma che ancora non ha visto la luce, anche perché nel contesto si sono presentati diversi problemi per il governo. Primo fra tutti è stato il "via libera" del Garante della privacy, che aveva inizialmente espresso forti perplessità sulla misura, specie per quanto riguarda il trattamento dei dati. La macchina anti-evasione a cui mira il Fisco, infatti, è decisamente invasiva. Negli ultimi giorni, tuttavia, pur mettendo dei paletti, il Garante ha dato l'ok al provvedimento. La macchina, pertanto, è pronta a mettersi in moto.

Le intenzioni del ministero dell'Economia sono chiare, e del resto fra gli obiettivi previsti per questo anno dal famoso Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) figura anche quello di aumentare del 20% le lettere di compliance inviate dall'Agenzia delle entrate ai contribuenti per chiedere loro di regolare la propria situazione fiscale. Il Fisco, in sostanza, dovrebbe raccogliere circa il 15% in più delle tasse versate spontaneamente. Per l'anno 2022 si prevede l'invio di ben 2,5 milioni di lettere.

Le due liste

Per arrivare a tutto ciò, come è stato ormai ampiamente spiegato, Agenzia delle entrate provvederà ad effettuare un incrocio delle banche dati. Secondo l'articolo uno della bozza di decreto elaborata dal ministero dell'Economia, due liste verranno elaborate grazie a degli algoritmi. Il primo dataset, definito di "analisi", servirà ad individuare i rischi di evasione in una particolare platea di soggetti. Il secondo dataset, definito di "controllo", conterrà la lista di quei contribuenti che, stando alle analisi, hanno uno o più rischi fiscali. Proprio nei confronti di questa categoria potranno scattare le lettere di compliance o dei controlli mirati.

Si tratta, in sostanza, di una sorta di "black list", che il Fisco potrà conservare per ben dieci anni. In questa lista i contribuenti figureranno con uno pseudonimo ed il loro nomi saranno rivelati solo nel caso di effettivi controlli, ma per permettere alla macchina di funzionare i diritti relativi alla privacy dei soggetti analizzati sono stati limitati.

Tante le informazioni in mano al Fisco, dalle successioni alle dichiarazioni, dal catasto al patrimonio mobiliare ed immobiliare. E poi depositi, conti correnti, rapporti di lavoro, utenze, spese sanitare, mutui e premi assicurativi. Tutto in mano ad Agenzia delle entrate.

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