«Due navi, e il bilancio è fatto»

Due contratti, due soli, e il bilancio esulta: insieme valgono 120 milioni di euro, più dell’intero esercizio 2008, e danno al gruppo Perini Navi un nuovo slancio industriale. «Abbiamo ordini fino al 2013, e il motoryacht di 73,3 metri, machiato Picchiotti, è un tipo d’imbarcazione che non abbiamo ancora mai varato: vuol dire che ci meritiamo la fiducia dei clienti» spiega Giancarlo Ragnetti, amministratore delegato del gruppo Perini Navi, di cui è fondatore e unico azionista Fabio Perini.
Chi l’ha comprato?
«Non lo posso dire, ma si tratta di un ordine proveniente dagli Stati Uniti: chi l’ha firmato, ha scelto un prodotto italiano nonostante la concorrenza internazionale e il cambio dollaro-euro».
L’altra è una barca a vela da 50 metri
«E andrà in Cina. Di barche a vela di queste dimensioni se ne fanno una dozzina all’anno in tutto il mondo».
Il vostro prodotto tipico è proprio la vela.
«Siamo entrati da due anni nel motore, abbiamo già avuto tre ordini e vareremo il primo esemplare nel 2010. In questo settore stiamo rilanciando il marchio Picchiotti, uno storico cantiere che ci appartiene dal 1990».
Il vostro è un mondo di poche unità e grandi numeri.
«Per fabbricare una barca, dal progetto al varo, impieghiamo tra i 3 e i 4 anni, il valore della produzione del 2008 è stato di 94 milioni, con un Ebitda di 8,5».
Che cosa prevede per il 2009?
«Spero di portare a casa qualche altro ordine. Intanto prevedo un risultato in linea con margini più elevati, arriveranno al 10%».
Voi siete una conferma che il lusso non soffre crisi...
«La nostra è una produzione particolare, di nicchia, ma anche il lusso ha sofferto, mi creda. Il mercato si era fermato, lo si è visto ripartire in febbraio-marzo».
Quanti dipendenti avete? Siete ricorsi ad ammortizzatori?
«Ne abbiamo 300, di cui 200 in Italia, e non abbiamo utilizzato a cassa integrazione».
Al di là del suo settore, qual è la sua percezione della crisi?
«Sono appena rientrato dalle ferie e molte aziende riaprono la prossima settimana. Vedremo. Sono un po’ preoccupato, non glielo nego, speriamo che riaprano tutte».
Dalla vostra nascita, negli anni Ottanta, quante navi avete fabbricato?
«46, più 11 in lavorazione».


Quali clienti vi autorizzano a fare il loro nome?
«Tom Perkins, fondatore della Hewlett-Packard, Francesco Trapani di Bulgari, Massimo Moratti, presidente dell’Inter, Ennio Doris di Mediolanum, Rupert Murdoch...»
E Berlusconi?
«Ne ha avuta una, poi l’ha venduta a Doris».

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